Assemblea Fondo Pensione Bcc, Merlini, abbiamo iniziato un lavoro e intendiamo compierlo al meglio

Venerdì 27 aprile, l’Assemblea dei delegati del Fondo pensione per il personale delle Bcc/Cra ha approvato il bilancio consuntivo 2022 e preventivo 2023.

In apertura dei lavori, il presidente del Fondo pensione, Osvaldo Scalvenzi, ha esposto le condizioni socio-economiche – quali la pandemia, la guerra e l’inflazione – che hanno determinato condizioni sfavorevoli di mercato tali da causare una perdita di valore, dal 5,84% al 7,56%, di tutti e tre i comparti di investimento. Unica nota positiva dell’anno appena trascorso – ha sottolineato Scalvenzi – è stata l’integrazione complessiva nel Cda dei componenti di tutte le sigle sindacali, che ha portato ad un confronto serio e costruttivo.

È intervenuto anche il presidente di Federcasse Augusto Dell’Erba, sostenendo il Fondo pensione quale elemento distintivo di un modello – il Credito Cooperativo – che non ha eguali, tra i modelli di banca in tutta l’Europa e chiamato a svolgere un compito fondamentale per il Paese: il sostegno economico ai territori.

Nel suo intervento, Pier Paolo Merlini, segretario nazionale First Cisl, ha espresso un parere positivo in merito al lavoro svolto dal nuovo Cda, impegnato alla ricostruzione della fiducia nei confronti del fondo.

“L’Assemblea dei delegati è un importante momento di confronto e tutti gli interventi rappresentano un essenziale contributo per rimanere nel merito e sul merito delle questioni – ha ribadito Merlini – perché il fondo continui a essere uno strumento per rispondere alle necessità delle lavoratrici e dei lavoratori, in un’ottica di partecipazione e di bene comune per tutti gli iscritti”.

“Abbiamo iniziato un lavoro – ha concluso Merlini – e intendiamo compierlo al meglio”.

Per First Cisl sono quindi intervenuti i delegati Stefano Nannetti e Pamela Del Bianco.

Stefano Nannetti, analizzando il dato demografico degli aderenti al fondo che, per oltre il 45% appartengono ad una fascia d’età superiore ai 50 anni e che, per ragioni di percorsi di carriera e di norme contrattuali contribuiscono maggiormente ai flussi in entrata del fondo, ha posto all’attenzione dell’assemblea la preoccupazione sulla sostenibilità finanziaria ipotizzando una proiezione dei dati demografici nei prossimi 5-10 anni. Nannetti ha sottolineato, inoltre, come gli investimenti del fondo in strumenti finanziari poco liquidi o comunque con un orizzonte temporale lungo o particolarmente volatili, potrebbero determinare una perdita di valore del patrimonio accantonato per quelle lavoratrici e lavoratori più vicini alla maturazione dei requisiti pensionistici. In 2 conclusione, Nannetti ha formulato l’auspicio che, almeno per alcune fasce d’età, venga ripristinato un comparto garantito, che possa assicurare maggior sicurezza a chi, dopo anni di lavoro, decide di “iniziare a godere dei risparmi di una vita”.

Pamela Del Bianco ha ripreso il tema della fiducia che deve essere necessariamente legata a principi di trasparenza sia in materia di investimenti che di scelte politiche, di deleghe e di regole oltre a policy chiare anche sulle scelte legate alle politiche remunerative e di rimborso. Il tema del contenimento dei costi diventa rilevante, perché risparmiare significa liberare risorse da potere reinvestire in attività di interesse comune, una fra tutte la promozione di una cultura di educazione finanziaria. In materia di trasparenza, come First Cisl “chiediamo un’implementazione dei contenuti del sito internet del fondo, mettendo a disposizione degli aderenti strumenti di comparazione e monitoraggio degli andamenti degli investimenti”.

Il presidente ed il direttore generale di Fpn hanno preso atto delle richieste contenute negli interventi dei delegati della nostra organizzazione, che invece non hanno trovato la piena condivisione nell’Assemblea, soprattutto in tema di ripristino del comparto cosiddetto garantito, senza che siano state considerate l’analisi sulla composizione demografica e le esigenze di certezza di oltre il 45% dei lavoratori e delle lavoratrici, aderenti al fondo.

Il dibattito si è acceso in seguito alla proposta, sostenuta da alcuni delegati, di mettere immediatamente in votazione una mozione intesa a variare la ripartizione dei costi di gestione, che attualmente vengono coperti con prelievo diretto dal flusso dei versamenti dei contributi. La mozione, riferita alle 2.524 posizioni che, in assenza di flussi contributi – sia aziendali che del lavoratore stesso – beneficiano delle prestazioni del fondo senza partecipare alle spese di gestione, intendeva definire un prelievo diretto sulla posizione di ciascun lavoratore. Se l’equità della ripartizione delle spese è un principio condivisibile, il percorso per raggiungere lo scopo deve essere ponderato e sostenuto da dati oggettivi, non può certamente essere improvvisato.

In risposta, il presidente ha dichiarato che tale prospettiva non era stata precedentemente esposta nella seduta di Cda che invece aveva approvato all’unanimità il bilancio preventivo, con il suo contenuto di competenza di copertura dei costi.

Stefano Del Giudice – consigliere First Cisl all’interno del Cda – è intervenuto per ricomporre la questione e stemperare la tensione che si era creata, dichiarandosi disponibile a effettuare un’analisi di contesto, di scenario e tecnica per poter addivenire a una decisione ponderata, che comunque necessiterà di approfondimenti e di una discussione che possa accogliere le sensibilità di tutte le parti.

Comunicazione First Cisl Credito Cooperativo

 

Allegati:  comunicato First Cisl