CCB, necessario un piano industriale coerente con il modello del credito cooperativo

Ipotesi di costituzione di un ipotetico “unico gruppo bancario cooperativo”, operazione Carige e solidarietà di settore, sono solo alcuni dei temi affrontati lo scorso 22 febbraio con l’Amministratore Delegato del Gruppo Cassa Centrale Banca, Mario Sartori.

In un settore che cambia, in un mercato del tutto imprevedibile, con una normativa sempre più invasiva e nell’ambito di una riforma continuamente minacciata, diventa fondamentale il consolidamento di ogni singola banca e di ogni singolo gruppo. Condizione necessaria per non aprire a soluzioni, quali l’acquisizione del controllo societario di banche esterne, non coerenti con il modello del credito cooperativo.

Progettare eventuali operazioni di aggregazione significa definire un piano i cui presupposti e obiettivi siano condivisi, significa circoscrivere e appianare le divergenze e, soprattutto, delimitare il perimetro di intervento tramite la costruzione di un nuovo piano industriale.

Un piano in linea con l’evoluzione del mercato e nel rispetto dei valori e dei principi del credito cooperativo, ovvero una banca a vocazione localistica che privilegia la crescita sociale delle comunità e non banca che privilegia la finanziarizzazione del profitto.

“A due anni dall’avvio dell’esperienza di Gruppo, l’incontro con l’AD ha assunto un valore speciale”; il commento di Alberto Giordano, della delegazione First Cisl Gruppo CCB, a margine dell’incontro.

“Ci troviamo di fronte a un settore che si è presentato spaccato all’appuntamento con la storia, che sta cercando di ultimare il difficile processo avviato dalla riforma, sottoponendosi a integrazioni, razionalizzazioni informatiche e strutturali in uno dei momenti storico-economico dei più difficili che si ricordi. I colleghi sono chiamati quotidianamente alla sfida di portare avanti il credito cooperativo italiano per il bene delle famiglie, delle imprese e del territorio di riferimento. Un compito gravoso, talvolta schiacciati da una normativa pensata per i grandi gruppi, a discapito delle singole BCC, cercando di interpretare un ruolo sociale e bancario di cui nel nostro Paese c’è una forte necessità. L’incontro – conclude Giordano – si è svolto in questa ottica e le OO.SS. hanno posto sul tavolo tutte le questioni, nessuna esclusa”.

Comunicazione First Cisl Credito Cooperativo

Allegato:  documento CooperFirst