Pop. Puglia e Basilicata, assemblea FIRST contro trasferimenti e licenziamenti

In data 6 ottobre si è tenuta a Napoli, presso l’agenzia del Vomero, l’assemblea dei lavoratori First Cisl della Banca Popolare della Puglia e Basilicata, aperta a tutti. Molti gli argomenti trattati in un’assemblea caratterizzata da un’altissima percentuale di partecipanti, e tenuta dal segretario First Cisl, Pasquale Berloco (alla presenza, tra gli altri, di Ciro Linardo e Gianluca Faiella responsabili rispettivamente dei dipartimenti proselitismo di First Campania e First Napoli) che ha iniziato con un atto di denuncia verso la prassi, sempre più diffusa da parte dell’Azienda, di disporre trasferimenti ad horas di lavoratori, spesso costretti a doversi recare in agenzie molto distanti dalla loro residenza.
Altro argomento all’ordine del giorno, il crescente numero di provvedimenti disciplinari inflitti dall’Azienda – sfociati nel licenziamento di alcuni colleghi – per presunte violazioni di circolari che, molto spesso, neanche sono messi in condizioni di conoscere, date le quotidiane sollecitazioni commerciali cui sono sottoposti e che assorbono gran parte del loro tempo. In tale ottica, assumerebbe fondamentale importanza la formazione, tanto sbandierata dall’Azienda, che dovrebbe essere fornita ai lavoratori, in modo tale da garantirne la giusta e completa fruizione. Tutto ciò purtroppo non accade in quanto l’Azienda, invece di prevedere sessioni periodiche di corsi in aule e spazi riservati, chiede ai lavoratori di fare i corsi durante l’orario di sportello – cosa, di fatto, impossibile con la clientela da dover curare – o addirittura impone loro di farli da casa.
Altro argomento sensibile, il piano industriale che potrebbe prevedere la chiusura di alcuni sportelli, cosa che costringerebbe i lavoratori a doversi allontanare dalle rispettive residenze visto che l’Azienda sembra voler puntare sui tagli di costi del personale, anziché su politiche commerciali dirette a favorire la crescita; peraltro, l’asserita necessità di taglio dei costi sembra collidere con l’ aumento delle retribuzioni riconosciute al top management, come più volte ripetuto dai colleghi.
I lavoratori hanno manifestato la necessità di un’azione comune diretta ad affrontare le denunciate problematiche, nell’ottica di garantire i livelli occupazionali, e consentire loro di lavorare quotidianamente senza andare incontro a responsabilità operative conseguenti ad una non corretta comunicazione di prassi e circolari da parte delle varie funzioni aziendali.

 

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