Giornale di Brescia, Bottanelli, rincorsa chiusura sportelli non più sostenibile

“Banche, continua l’emorragia di filiali anche nel Bresciano”, il titolo del Giornale di Brescia che riprende il comunicato di First Cisl Brescia in relazione ai dati di Bankitalia, aggiornati al 31 dicembre 2023, che confermando il trend negativo, in continuità con gli anni precedenti, definisce un’ulteriore riduzione degli sportelli bancari e, di conseguenza, dei livelli occupazionali.

Dall’analisi dei dati si evidenzia come l’intero sistema del credito nel 2018 operava tramite 25.404 sportelli, ridotti a 20.985 nel 2022 e 20.161 nel 2023. Una contrazione percentuale del 20,6% negli ultimi 5 anni e del 3,9% nell’ultimo anno. Stessi presupposti anche in relazione ai livelli occupazionali: 278.233 nel 2018, 264.288 nel 2022 e 261.425 nel 2023, pari a una riduzione percentuale rispettivamente del 6% e dell’1%.

In termini assoluti, negli ultimi 5 anni in Italia si sono persi 16.808 posti di lavoro (2.863 nel 2023) e chiuso 5.243 sportelli bancari (824 nel 2023). In riferimento alla provincia di Brescia i numeri sono in linea con l’andamento nazionale anche se le operazioni di aggregazione degli ultimi anni hanno evidenziato un incremento percentuale maggiore in riferimento al calo degli occupati.

Nel territorio bresciano sono attivi 642 sportelli, 661 nel 2022 e 754 nel 2018, che coinvolgono complessivamente 5.217 addetti, 5.319 nel 2022. Numeri attenuati dalle BCC in ordine alla chiusura degli sportelli, infatti negli ultimi 5 anni si sono ridotti di sole 5 unità, passando da 223 a 218 (219 nel 2022).

Nel corso del 2023 sono diminuiti il numero dei comuni serviti da banche, che sono passati da 174 a 171. Un dato interessante è riferito al numero di sportelli ogni 100mila abitanti: 51 provincia di Brescia, 39 Lombardia e 34 a livello nazionale.

“In un contesto complesso come quello attuale – evidenzia Gianpaolo Bottanelli, segretario generale First Cisl Brescia – la presenza delle banche sul territorio attraverso i servizi e le consulenze fornite tramite gli sportelli è essenziale. La rincorsa verso il digitale, amplificatasi ulteriormente in quest’ultimo periodo, determinata da piani industriali rivolti quasi esclusivamente al contenimento dei costi rischia di avere conseguenze pesanti sia sotto il profilo economico che sociale. Molte persone anziane non sono in grado di utilizzare l’internet banking e pensare che possano basarsi sui servizi digitali per investire i loro risparmi è forse un’utopia. Questa continua rincorsa a chiudere sportelli non è più sostenibile: le banche devono essere e rimanere il traino economico e un presidio di legalità sul territorio.”

Comunicazione First Cisl


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