Le donne contano: Luisa Spagnoli

Luisa Spagnoli è stata una delle icone della moda italiana degli anni ’30. La sua influenza nella moda è stata indubbia, ma il suo contributo alla causa delle pari opportunità è stato altrettanto significativo.

Nata a Perugia nel 1877, Luisa Spagnoli ha iniziato a lavorare come sarta all’età di soli 12 anni, in un’epoca in cui il lavoro per le donne era limitato e spesso sottopagato. Ma Luisa non si è lasciata scoraggiare. Grazie alla sua abilità e alla passione per la moda, è riuscita a diventare una delle prime donne imprenditrici d’Italia.

Nel 1928 ha fondato la sua eponima casa di moda con l’intento di creare abiti eleganti e confortevoli per le donne, ispirandosi alle forme femminili e alla sensualità. Ma Luisa non voleva solo creare abiti di successo. Voleva anche dimostrare che le donne potevano avere un ruolo importante nel mondo del lavoro, a pieno titolo, senza essere limitate dalle tradizionali aspettative e discriminazioni di genere.

Luisa Spagnoli ha instaurato un ambiente di lavoro positivo per le donne e ha creato opportunità di lavoro per migliaia di donne italiane. Ha sfidato le norme sociali dell’epoca che vedevano soprattutto le donne impegnate come casalinghe o operaie poco remunerate. Grazie alla sua azienda, donne di tutte le età e di tutti i livelli di istruzione potevano lavorare e guadagnare in modo autonomo e indipendente.

L’azienda di Luisa Spagnoli ha contribuito a creare un modello di business che include le donne e le mette in una posizione di importanza e di leadership. La sua influenza ha ispirato numerose altre donne a intraprendere il percorso imprenditoriale e a dimostrare che il successo non è prerogativa esclusiva degli uomini.

In definitiva, Luisa Spagnoli è stata una pioniera nel mondo della moda, ma anche una protagonista della lotta per i diritti delle donne. Ha dimostrato che le donne possono eccellere in qualsiasi ambito lavorativo, se gli vengono date le giuste opportunità e il meritato riconoscimento. La sua influenza ha reso possibile la realizzazione di una visione più inclusiva e equa del lavoro, in cui le donne sono pienamente integrate e apprezzate per le loro capacità e le loro qualità.

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