Il Sole 24 Ore e Il Tempo riprendono la proposta di Colombani su rilancio economia con il risparmio privato

La progressiva riduzione degli sportelli bancari, i riflessi sull’occupazione ma anche l’idea di sostenere la ripresa economica con il ricorso al risparmio privato generando uno shock da investimenti. Il Sole 24 Ore ha rilanciato alcuni dei temi contenuti nella relazione del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, che ha aperto i lavori del 2° Congresso nazionale in svolgimento a Roma fino al 14 Aprile.

“Tremila comuni senza sportelli, i bancari perdono 24 mila posti” questo il titolo del servizio della giornalista Cristina Casadei che riporta i freddi numeri della riduzione della rete di sportelli confrontando i dati dell’ultimo quinquennio. «Dai piani di impresa emerge una tendenza al rallentamento dell’uscita di lavoratrici e lavoratori – ha evidenziato Colombani – ma siamo convinti che sarebbe sbagliato ricercare un’ulteriore riduzione dei livelli occupazionali. Per questa ragione, la sostituzione naturale dei lavoratori, così come gli eventuali utilizzi del fondo di solidarietà, non dovranno ulteriormente intaccare i livelli occupazionali».

“II restringimento dell’occupazione – scrive Casadei – ha il suo rovescio della medaglia in quella che Colombani definisce la desertificazione dei territori da parte delle banche. Ci sono più di 3mila comuni italiani (a fine 2021 erano 3.002) che sono rimasti senza nemmeno uno sportello bancario. Sono 650 in più del 2015, quando erano 2.354. I numeri raccolti dall’Ufficio studi del sindacato dicono che dal 2015 al 2021 la riduzione degli sportelli è stata del 28,05% che significa due cose: ci sono 8.441 sportelli in meno e il 38% dei comuni in Italia non ha uno sportello bancario. Per Riccardo Colombani «le ulteriori chiusure di sportelli previste nei piani di impresa ci preoccupano. La questione è sociale ed economica, visto che il nostro paese ha la popolazione più vecchia d’Europa, con basse competenze digitali, e un sistema produttivo, caratterizzato da piccole e medie imprese che rischiano di essere tagliate fuori dal sistema economico, specie nel Sud e nelle Isole».

Banca digitale e risiko bancario assicurativo avranno un forte impatto sul settore. “Al congresso First Cisl – si legge ancora sul Sole 24 Ore – emerge che, al di là della contesa tra gli azionisti di Generali, l’auspicio è che Mps possa rientrare nei disegni strategici di Trieste”.

Nel suo articolo la giornalista Cristina Casadei rimarca come il tema della partecipazione rimanga centrale riportando le affermazioni del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani. «I dividendi non sono tutto. Il modello oggi dominante vede nell’interesse dell’azionista l’unica priorità, ma è proprio questo che ha portato all’ampliamento di tutte le diseguaglianze. Per cambiare rotta è necessario puntare sulla partecipazione dei lavoratori, in accordo con l’articolo 46 della Costituzione. Bisogna aprire loro le porte del capitale attraverso forme di partecipazione finanziaria volontaria, strutturata, ricorrente e incentivata (…). I fondi del Pnrr, da soli, non bastano: serve uno shock da investimenti privati. Sui conti correnti delle famiglie ci sono 1.183 miliardi di euro”.

Il ragionamento del leader dei bancari della Cisl prosegue su Il Tempo «È il momento di pensare ad un Fondo di investimento nell’economia reale alimentato dal risparmio degli italiani, gestito con forme di partenariato pubblico-privato, con il coinvolgimento degli intermediari finanziari. Come incentivo, ai risparmiatori andrebbe assicurata la garanzia totale dei loro investimenti con limiti di ammontare e tempo. Se per l’edilizia è stata varata una misura come il superbonus 110%, perché non incentivare il risparmio?».