Piano Industriale presentato dal Gruppo Banco BPM: le dichiarazioni del Segretario nazionale Domenico Iodice e della Segretaria di Gruppo Cristina Cavina

Banco BPM, Piano strategico 2021-2024. First Cisl: bene la prospettiva di crescita, ma occorre evitare il depauperamento dei territori, garantire il turn-over e l’inclusione sociale di lavoratori e clienti esposti al digital divide.

Nel pomeriggio di venerdì 5 novembre è stato presentato alle Organizzazioni sindacali, nello storico edificio di Piazza Meda, il nuovo Piano industriale del Banco BPM. Significativo che, a fronte dei tanti rumours diffusi dai media relativi a ipotesi di nuove aggregazioni, riguardanti anche la terza banca italiana, nessuna indicazione in tal senso sia ricavabile dalle informazioni contenute nel Piano (che anzi sembra piuttosto disegnato su una ipotesi “stand-alone”).

First Cisl ha espresso anzitutto apprezzamento per la scelta, presente nel Piano, di puntare sulla crescita dei ricavi anziché sull’ulteriore taglio dei costi diretti del personale. Non sono infatti previsti ulteriori piani di uscite incentivate né tantomeno tensioni occupazionali. “Non si può tuttavia rimanere soddisfatti per la previsione di chiusura di ulteriori 100 filiali prevista dal Piano, che si aggiunge alle 989 chiusure già realizzate negli ultimi anni: il risultato di tale processo è la riduzione del 45% della presenza fisica del Banco BPM, che contribuisce al fenomeno della desertificazione bancaria, che già investe il settore”, è il commento di Domenico Iodice, Segretario nazionale First Cisl di riferimento.  “Interroga anche la scelta di operare, in tal modo, un taglio forse meno evidente ma in ogni caso significativo del costo indiretto del lavoro, che colpirà lavoratori e clienti legati al territorio, anche attraverso la remotizzazione di attività. La focalizzazione degli investimenti sui segmenti di business più remunerativi, che pure di per sé genera nell’immediato ricchezza, comporta per converso il depauperamento delle attività bancarie a minor valore aggiunto e maggior valore sociale. Occorre pertanto realizzare tali cambiamenti in modo paziente, inclusivo e solidale, con la partecipazione del sindacato” conclude Iodice.

“I capitoli di sviluppo relativi alla digitalizzazione, all’integrazione nell’attuale modello di impresa del sistema di  banca-assicurazione, alla creazione dei nuovi centri imprese, dovranno essere oggetto di un confronto sindacale aperto, intenso, preventivo e realmente partecipativo, all’interno di un nuovo protocollo di relazioni industriali capace di anticipare e realizzare i cambiamenti senza strappi sociali e con grande attenzione al ciclo di vita delle persone nel lavoro e ad un uso responsabile dei cluster di dati di analytics, che consentiranno politiche commerciali e gestionali riguardanti clienti e colleghe/i”, commenta la Segretaria di Gruppo Cristina Cavina”. “Occorre poi colmare il digital divide con un’adeguata riprofessionalizzazione del personale over 50, scongiurandone il rischio di esclusione professionale e di inadeguato turn-over. In particolare, questo discorso riguarderà l’implementazione dell’IT: invochiamo, come First Cisl, l’apertura di un confronto finalizzato a definire una progettualità per il mantenimento di queste attività nei poli decentrati”, conclude Cavina.

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