No all’esternalizzazione del recupero crediti

Il piano strategico 2016/2019 del Gruppo Banco BPM prevedeva, fra l’altro, anche l’istituzione di una Nuova Unit NPL composta da circa 350 dipendenti che si sarebbero dovuti occupare, nel triennio in questione, della forte riduzione dei crediti deteriorati.
A distanza di due anni, si parla, invece, della volontà di procedere alla cessione non solo di tutti i non performing loans, ma pure della piattaforma collegata e, conseguentemente, anche dei lavoratori.
Questo è inaccettabile. I crediti deteriorati non possono rappresentare un problema, ma, con un’attenta gestione in-house, devono essere sfruttati come un’opportunità. Per questo nel corso delle recenti assemblee i colleghi NPL hanno votato all’unanimità una mozione che esprime la piena contrarietà a qualsiasi ipotesi di “cessione della piattaforma” NPL.

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