Non hanno bisogno di mimose, né di auguri, né di uomini oggetto le nostre donne.
Ciò che dobbiamo alle donne è semplicemente la libertà
di scegliere il proprio destino,
di decidere del proprio corpo,
di scegliere chi può entrare o continuare a far parte della loro vita,
dai pregiudizi,
dagli sfruttamenti,
dalle sottomissioni,
dalle disparità di trattamento,
dalle violenze fisiche e non solo.

Finché una sola donna in un angolo del pianeta verrà  venduta come schiava, infibulata, violentata, sfruttata, data in sposa bambina, velata, zittita l’intera umanità sarà umiliata.

Oggi più che gli auguri vogliamo porgervi a nome degli uomini che vi rispettano le nostre scuse.

 

Evento confederale sul sito www.cisl.it  “Il secondo alfabeto delle donne”.