Educazione finanziaria, Colombani a Radio 24: puntare su modelli di consulenza aperti per tutelare il risparmio

“In un paese che non può contare su un elevato livello di competenze finanziarie il ruolo della consulenza è fondamentale per indirizzare in modo corretto le scelte dei risparmiatori. Il lavoro fatto nelle scuole per sensibilizzare i giovani è di grande importanza, tuttavia va completato con il coinvolgimento degli intermediari finanziari. Il modello di consulenza oggi prevalente è quello su base non indipendente, ma è per lo meno dubbio che sia il più idoneo a perseguire il migliore interesse della clientela, come richiedono il Tuf e la direttiva Mifid. Si tratta di un modello di relazione tra intermediari e clienti condizionato dalla retrocessione di incentivi tra chi produce strumenti finanziari e chi li distribuisce. È necessaria invece un’evoluzione verso modelli di consulenza su base indipendente o comunque aperta, cioè con una maggiore offerta di prodotti finanziari ed una remunerazione degli intermediari non ancorata alla vendita del singolo prodotto”. Lo ha dichiarato il Segretario generale nazionale First Cisl Riccardo Colombani, ospite della trasmissione Due di Denari condotta da Debora Rosciani su Radio 24.

“Si tratta di un sistema più trasparente, che presuppone un’evoluzione culturale anche da parte dei risparmiatori. Per indurre le banche al cambiamento andrebbe studiata una fiscalità di vantaggio a favore delle realtà che scelgono di passare a modelli di consulenza aperta. Non va dimenticato inoltre –  ha aggiunto Colombani – che l’incidenza delle commissioni sui ricavi delle banche sta aumentando in misura considerevole, soprattutto per compensare il calo del margine d’interesse innescato dalla diminuzione dei tassi Bce. Con un modello di consulenza viziato dagli incentivi si determina un aumento delle pressioni commerciali alla vendita esercitate dalle banche su lavoratrici e lavoratori, già oggi intollerabili nonostante l’accordo sulle politiche commerciali sottoscritto con Abi nel 2017”.

“Per spingere le banche ad aumentare le competenze finanziarie della clientela si dovrebbero definire delle classifiche di sostenibilità sulla base dell’adozione di programmi di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, oltre a programmi di educazione digitale per combattere – ha concluso il Segretario generale nazionale First Cisl – anche gli effetti della desertificazione bancaria”.

Guarda l’intervento a Due di Denari su Radio 24: