Ubi in Intesa sulla stampa, sindacati, prioritaria tutela occupazione e risparmio

Ubi entra in Intesa. Quali le ricadute sul personale, tenendo conto che l’istituto di credito milanese dovrà cedere 532 sportelli? Sul quesito si interrogano varie testate giornalistiche rilanciando la posizione espressa dalle organizzazioni sindacali. Wall Street Italia titola “Sindacati dei bancari vigili sull’operazione Intesa-Ubi”, Yahoo Finanza evidenzia la necessità di tutelare i posti di lavoro “Intesa-Ubi, sindacati: fondamentale la salvaguardia occupazione”. Titolo simile quello di BergamoNews “Intesa-Ubi. L’appello dei sindacati: “vanno tutelati occupazione ed economia locale”. Stesso concetto rilanciato dal titolo di Metro.it “Intesa Ubi: sindacati bancari, crescita no a discapito lavoratori e occupazione”. Bresciaoggi completa il quadro riaffermando l’impegno dei sindacati che annunciano “Vigileremo su lavoro e risparmio”.

Tutti gli organi d’informazione evidenziano quanto unitariamente dichiarato dalle rappresentanze sindacali che scrivono: “La crescita dimensionale di Intesa Sanpaolo non deve avvenire a discapito dei lavoratori delle due banche, Intesa e Ubi. A questo baderanno i sindacati bancari, nei prossimi mesi”.

I segretari generali di Fabi Lando Maria Sileoni, First Cisl Riccardo Colombani, Fisac Cgil Nino Baseotto, Uilca Massino Masi e Unisin Emilio Contrasto rimarcano che “l’acquisizione di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo è una operazione che ha come obiettivo dichiarato l’aumento dimensionale del gruppo Intesa per meglio competere sul mercato internazionale. Un’operazione che lascia intravedere anche scenari futuri in termini di acquisizioni, accorpamenti e fusioni nel settore del credito”.

“Pur non entrando nel merito dell’operazione – proseguono i segretari generali – i sindacati presidieranno attentamente sui livelli occupazionali e sulla tutela del risparmio dei cittadini. L’efficienza e la crescita aziendale non devono avvenire a discapito dei sistemi economici locali e delle tutele e dei diritti di lavoratrici, lavoratori, e tantomeno attraverso la chiusura di sportelli che portino a ricadute sull’occupazione”.