Bcc, First Cisl: il paradigma non va cambiato ma integrato

Panetta. Il Governatore Bankit rilancia la sfida alle Bcc su portafogli e rischio credito.

Solidarietà, giustizia e un forte senso di responsabilità verso le generazioni future: sono questi gli ingredienti necessari, indicati dal Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta nel suo intervento al Convegno internazionale “Cooperative Financial Institutions in the XXI Century for Global Economy and Social Development” tenutosi mercoledì 8 ottobre a Roma, affinché la speranza prosperi per un futuro migliore.

Un futuro fatto di inclusione, equità e crescita sostenibile, obiettivi che il credito cooperativo ha sempre perseguito attraverso l’attenzione ai soci e ai clienti e un forte senso di responsabilità verso i territori.

Il Governatore ha definito la finanza cooperativa un modello che, attraverso la prossimità e la fiducia reciproca, promuove da tempo l’inclusione e una crescita equilibrata. Tuttavia, pur condividendo tutti i benefici che porta sia a livello locale che internazionale, Panetta ha ritenuto necessario accendere un faro sulle sfide alle quali il settore è chiamato a rispondere: in particolare, difficoltà di espansione del portafoglio crediti e di gestione del rischio credito.

“Le sfide indubbiamente ci sono – afferma il Segretario nazionale First Cisl con delega sul settore Domenico Iodice – ma siamo convinti che il credito cooperativo, grazie al contributo delle lavoratrici e dei lavoratori, abbia tutti gli strumenti per affrontarle con successo. L’importante è che si proceda con tempestività e determinazione, e, soprattutto, con il coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder. Le dimensioni ridotte, ‘che ostacolano le economie di scala’ – prosegue Iodice – dovrebbero poter trovare scudo nel nuovo assetto post-riforma, grazie alla costituzione dei due gruppi bancari cooperativi, Iccrea e Cassa Centrale Banca. Soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di concentrazione nei mercati locali e nella gestione del rischio, le capogruppo svolgono un lavoro importante: il sistema di controllo verticale e orizzontale delle posizioni condivise, l’introduzione dei sistemi di alert e il supporto che le direttive e le competenze centrali forniscono, permettono un monitoraggio efficace; inoltre, attraverso le Capogruppo, le loro articolazioni e le loro società specializzate, è possibile per ciascuna Bcc sostenere iniziative imprenditoriali che insistono sulla propria area territoriale condividendone il rischio in un contesto nazionale”.

“È vero che la forte transizione che stiamo vivendo, che comporta anche la diminuzione della richiesta di prestiti da parte delle piccole e medie imprese avrà un impatto sulle Bcc (così come, peraltro, su tutto il sistema bancario italiano), ma la profonda conoscenza dell’economia dei territori e le professionalità presenti nel settore possono consentire di compensare gli effetti negativi del cambiamento”.

“La transizione digitale che attraversa l’intero comparto – conclude il segretario – ha anche un forte impatto sociale e su questo le banche tutte, ed in primis le Bcc, devono esercitare la loro responsabilità sociale. Attraverso una generale e inclusiva azione di formazione, che vada ad affrontare gli aspetti tecnici legati alla digitalizzazione della società nel suo complesso, unitamente al mantenimento di un forte presidio territoriale, si può garantire una consulenza ampia, professionale e al contempo capillare su tutti i territori, garantendo uno sviluppo delle nuove tecnologie (ivi inclusa l’intelligenza artificiale) al servizio delle persone e non sostitutivo dell’occupazione. Il paradigma non deve cambiare cancellando il ‘prestito relazionale’, ma lo deve integrare con strumenti moderni”.

Le proposte che già da tempo ha posto sul terreno First Cisl perseguono questi obiettivi. Il capitale in eccesso di cui dispongono i gruppi bancari cooperativi va correttamente utilizzato in questa direzione. È importante che la difesa del modello cooperativo venga sostenuta su tutti i fronti, a cominciare da quelli interni, ivi compresi i ‘beni comuni’ gestiti da Federcasse di cui il Contratto collettivo nazionale di lavoro è un architrave.  In questo quadro sono fondamentali gli assetti degli Enti bilaterali, quali Cassa mutua nazionale e Fondo pensione nazionale, che devono riflettere nel loro meccanismo di funzionamento e nella loro governance i principi distintivi del settore, primi fra tutti la democrazia e la partecipazione.

Citando ancora il Governatore Panetta: “La solidarietà è il fondamento di comunità resilienti, il motore di economie sostenibili e il collante che tiene insieme un mondo sempre più fragile”. Tutti noi di First Cisl siamo impegnati quotidianamente affinché questa solidarietà possa continuare ad essere declinata concretamente sui territori attraverso le Bcc, le sue lavoratrici e i suoi lavoratori.


Il comunicato di CooperFirst – Coordinamento Credito Cooperativo

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