La desertificazione bancaria non si ferma. Continua ad avanzare, privando ampie aree del Paese dei servizi finanziari essenziali. L’ultimo report dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl conferma il trend di progressivo disimpegno.
L’Emilia Romagna registra una relativa tenuta rispetto alla desertificazione bancaria, favorita dalla storica presenza della cooperazione di credito e da un forte radicamento territoriale che, in diversi casi, ha attenuato l’impatto delle chiusure. Tuttavia, come evidenzia il Segretario generale First Cisl Emilia Romagna Stefano Manzi, il fenomeno è in crescita ed è fondamentale continuare a monitorarne l’evoluzione attraverso l’Osservatorio nazionale, i convegni promossi sul territorio e la contrattazione decentrata all’interno delle aziende del settore creditizio.
L’analisi, puntualmente rilanciata anche dalla stampa emiliano-romagnola, rileva come fragili e imprese siano colpiti maggiormente.
Il Corriere di Bologna titola: “Banche, in Emilia-Romagna 35mila cittadini senza sportelli: «Colpiti i più fragili e le imprese»”, evidenziando come la chiusura delle filiali abbia effetti negativi non solo sulla popolazione, ma anche sul tessuto economico locale. Tra le cause della desertificazione bancaria vengono citati la crescente digitalizzazione dei servizi, le politiche di riduzione dei costi, le fusioni tra istituti e il calo demografico.
Anche Rimini Today e Newsrimini richiamano l’attenzione sull’impatto economico della desertificazione bancaria nel nostro territorio dove sono 2.400 le imprese che operano in comuni completamente privi di sportelli, mentre altre 15 mila si trovano in territori serviti da una sola filiale. Una situazione che sottolinea il progressivo indebolimento dell’accesso al credito e ai servizi finanziari per il tessuto produttivo regionale.
Reggioonline, anche attraverso un contributo video, accende i riflettori sulla situazione della Città del Tricolore che, pur distinguendosi a livello nazionale per una relativa capacità di tenuta e figurando tra le aree meno colpite dalla desertificazione bancaria, ha comunque visto la chiusura di oltre 100 sportelli nell’ultimo decennio.
Ansa titola: “Cisl Emilia Romagna, avanza desertificazione banche: 27 città senza sportelli”, mettendo in luce come ben 214mila residenti vivano in territori serviti da un’unica filiale, con un incremento di oltre 17.000 persone solo nell’ultimo anno. Un dato che rappresenta un chiaro segnale della progressiva rarefazione della rete bancaria sul territorio.
Altarimini offre un quadro della situazione nella provincia di Rimini, dove anche alcuni dei comuni più popolosi hanno perso l’ultimo sportello bancario. È il caso di Sant’Agata Feltria (quasi 2.000 abitanti), Sassofeltrio (1.366) e Gemmano (1.121). A San Clemente, con una popolazione di 5.671 residenti, è rimasta attiva una sola filiale.
Qui i dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria elaborati dalla Fondazione Fiba di First Cisl
Qui i dati sulla desertificazione bancaria in Emilia Romagna
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