“Spariti in dieci anni 1.100 sportelli bancari. Molti comuni scoperti”. Questo il titolo del servizio firmato dal giornalista Marco Bettazzi e pubblicato dall’edizione di Bologna de la Repubblica. L’articolo evidenzia come, negli ultimi dieci anni, l’Emilia Romagna abbia registrato la chiusura di tante filiali bancarie, “mentre i dipendenti delle banche sono calati di 2.600 unità, con Bologna che paga un pegno addirittura superiore: ben 3.378 in meno tra 2015 e 2024, perché alcuni territori invece crescono”.
Per la Repubblica “è il risultato dei cambiamenti avvenuti negli anni più recenti nel comparto bancario, alle prese con le ristrutturazioni del personale portate avanti dagli istituti, con le fusioni tra i diversi gruppi e la progressiva digitalizzazione dei processi. Dai dati della Banca d’Italia e dalle analisi di First Cisl sulla ‘desertificazione bancaria’ emerge infatti che tra 2014 e 2024 gli sportelli sono calati in regione da 3.220 a 2.094 e da 72 ogni 100mila abitanti a 47, mentre a Bologna nello stesso periodo gli sportelli calano da 716 a 486. I comuni serviti da banche scendono così da 325 a 309, con 38mila persone che risiedono in un comune senza nessuno sportello (3.800 in più nell’ultimo anno), come accade a Bologna per Grizzana, Castel di Casio e Fontanelice, mentre 208mila persone risiedono in un comune con un solo sportello. Stesso discorso per le imprese, con 2.500 società che hanno sede in zone scoperte. Di pari passo aumentano le operazioni svolte in maniera digitale: i clienti che hanno attivo un servizio di home banking sono infatti cresciuti dal 43,8% del 2014 all’84,7% del 2024, mentre è quasi raddoppiato il peso dei bonifici effettuati per via telematica rispetto al totale, dal 44 all’86%”.
Il giornalista Marco Bettazzi scrive ancora che si è assistito ad “un’evoluzione tecnologica accompagnata anche da una progressiva riduzione del personale, avvenuta a suon di chiusure di filiali, prepensionamenti e piani di assunzione che compensano solo una parte delle uscite. In regione (Emilia Romagna, ndr) i dipendenti del settore sono così calati dai 31.452 della fine del 2015 ai 28.833 di fine 2024, con un calo di oltre 2.600 unità. A fronte però di alcuni territori che sono cresciuti (come Panna, Reggio Emilia e Modena) ce ne sono altri che hanno subìto di più il taglio, come Bologna, dove la forza lavoro bancaria è diminuita da 7.899 persone a 4.521, quasi 3.400 in meno”.
«Purtroppo – ha spiegato a la Repubblica il Segretario generale First Cisl Area Metropolitana Bolognese e Ferrara, Alberto Vignali – prosegue la tendenza del calo degli sportelli, soprattutto nei paesi più piccoli che ne avrebbero più bisogno, e non è un andamento che si arresterà con le operazioni di fusione in corso, che portano sempre tagli e razionalizzazioni».
Qui i dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria elaborati dalla Fondazione Fiba di First Cisl
Qui i dati sulla desertificazione bancaria in Emilia Romagna