“Crédit Agricole Italia ha sempre dimostrato attenzione al ruolo sociale che una banca deve assumere nei confronti di tutti gli stakeholder. La responsabilità che ne ha contraddistinto il rapporto con i territori nei quali è radicata è in buona parte dovuta ad un approccio che guarda ai risultati di lungo periodo. Nello scorso anno, mentre le grandi banche italiane hanno tagliato gli impieghi, Crédit Agricole ha aumentato l’erogazione di credito all’economia reale: un dato di grande importanza per un Paese come il nostro, il cui tessuto economico è costituito in larga parte da piccole imprese. Lo stesso stile si intravede anche nel modo in cui la banca sta navigando tra le turbolenze del risiko bancario”. Lo ha dichiarato il Segretario generale First Cisl Riccardo Colombani durante il confronto con l’Ad di Crédit Agricole Giampiero Maioli che si è tenuto ieri 26 febbraio, a Riccione, nel corso del Congresso First Cisl Crédit Agricole Italia.
Per Colombani è importante che dal dibattito sia emersa “una valutazione fortemente positiva delle relazioni industriali del settore, che hanno permesso di gestire le crisi bancarie degli ultimi anni e di governare in modo socialmente responsabile la riduzione dell’occupazione. È però necessario fare un passo avanti per affrontare l’impatto sul lavoro dell’innovazione digitale. Per questo abbiamo chiesto ad Abi di convocare in tempi brevi la Cabina di regia sul digitale. L’intelligenza artificiale – ha aggiunto il Segretario generale First Cisl – non deve sostituire il lavoro, ma inserirsi in una dimensione di complementarietà. È una grande occasione per aumentare la produttività, a patto che vi sia la volontà politica di investire sulla formazione. Una formazione che, per favorire i processi di upskilling e reskilling, deve essere permanente e di qualità. Altra questione cruciale, è rappresentata dai modelli di servizio, ed in particolare dei modelli di consulenza che devono essere effettivamente orientati al soddisfacimento del miglior interesse dei clienti e alla valorizzazione delle competenze delle lavoratrici e dei lavoratori, evitando le pressioni commerciali”.