Riportiamo il comunicato unitario delle Segreterie dell’Organismo di coordinamento di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin di Bdm Banca:
L’“ad personam” ovvero “solo per una data persona”
Strana, quasi bipolare, la politica aziendale Bdm che con una mano toglie a tutti e con l’altra elargisce ad alcuni: è la reazione a caldo a fronte del comunicato aziendale del 24 ottobre scorso circa il superamento del Gender pay gap (Gpg).
Solo qualche settimana fa l’azienda, con le forzature sugli esodi e con una rol incomprensibilmente resiliente, insisteva su una politica di austerity del personale risultata poi anche divisiva tra i colleghi.
Dopo pochi giorni, con una inversione ad u, la banca apre il suo tesoretto, fatto di ad personam e promozioni, e lo distribuisce senza che sia dato comprendere criteri, percorsi professionali e condizioni per il relativo riconoscimento.
Apprendiamo soltanto che il Gender pay gap è stato ridotto, con buona pace di quello che è uno degli obiettivi Mbo (ogni obiettivo raggiunto dal management aumenta l’entità del premio).
Dovremmo quindi essere tutte e tutti estremamente soddisfatti di una siffatta attenzione alle politiche di genere quale strumento di sviluppo e crescita aziendale.
Sta di fatto però che la reazione dei lavoratori e delle lavoratrici non è stata conseguenziale all’azione.
Raccogliamo e condividiamo un sentimento diffuso tra i dipendenti di ingiustizia, di iniquità, di frustrazione, di discriminazione e di latente ulteriore conflittualità tra colleghe e colleghi.
Tutto il contrario dei valori e dei principi cui si ispirano i nobili intenti delle politiche di genere: inclusività, giustizia sociale, meritocrazia, equità, pari opportunità, trasparenza, uguaglianza.
Lungi dal voler esprimere giudizi sui e sulle beneficiarie, tra cui ci sono sicuramente tanti e tante dipendenti meritevoli, ma non possiamo non denunciare il caos e la conflittualità prodottasi e contestare ancora una volta l’assenza di criteri trasparenti e conoscibili delle scelte operate al riguardo dalla banca.
Le politiche di valorizzazione del personale (uomini e donne) non possono essere l’esclusiva di un potere manageriale discrezionale, ma dovrebbero essere governate da un sistema condiviso di principi e di regole trasparenti e inclusive, certo meritocratiche ma in un contesto di pari opportunità per tutte e per tutti, non decise postume ma comunicate per tempo a tutta la platea! Solo così il superamento del Gender pay gap diventa leva di crescita aziendale e di sviluppo sostenibile soprattutto in una azienda come la nostra in cui è presente lo Stato italiano.
Bari, 4 novembre 2024
le Segreterie dell’Organismo di coordinamento di Bdm Banca
Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – Unisin
Qui il comunicato unitario delle Segreterie dell’Organismo di coordinamento di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin di Bdm Banca