Colombani su Huffington Post: Intelligenza artificiale nelle banche per includere i clienti meno digitali e motivare il personale

Le opportunità per le persone derivanti dallo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale nel settore bancario e assicurativo sono il tema dell’intervento del segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani, pubblicato oggi su Huffington Post:

Intelligenza artificiale nelle banche per includere i clienti meno digitali e motivare il personale

Lo sviluppo dei sistemi di Intelligenza artificiale (AI) promette un ulteriore scatto tecnologico nei servizi. Vale, ovviamente, per la galassia bancaria e assicurativa che in questi ultimi decenni si è mostrata all’avanguardia nell’assorbire innovazione e per la quale vedo, oggi, un’opportunità di impiego dell’intelligenza artificiale su due direttrici: compiere un passo avanti nella democratizzazione dei servizi attraverso l’inclusione e cogliere l’opportunità di sviluppare le nuove tecnologie in chiave motivazionale dei lavoratori, sotto la guida di una leadership trasformazionale e con l’obiettivo di permettere al personale di sprigionare potenzialità, qualità e competenze in chiave di creatività e inventiva.

È ovvio che i sistemi di intelligenza artificiale non devono essere funzionali agli interessi di una élite, bensì porsi al servizio della generalità delle persone, come ha ammonito Papa Francesco nella “Laudato si’”, ribadendo che la politica non deve sottomettersi all’economia e quest’ultima non può sottomettersi al paradigma efficientista della tecnocrazia. Vale per tutte le tecnologie. E a tal proposito bene ha fatto Banca d’Italia a rappresentare alle banche di credito cooperativo l’importanza del loro contributo per la diffusione dell’euro digitale, in considerazione della mission di mutualità prevalente di queste banche e del loro forte radicamento territoriale, affinché la costruenda valuta virtuale dell’Europa diventi uno strumento utilizzato anche da persone che accedono con difficoltà alle tecnologie digitali. Per assicurare la centralità di donne e uomini nell’epocale processo di trasformazione tecnologica, le politiche devono ispirarsi al principio di inclusività e, in questa direzione, i sistemi di intelligenza artificiale possono rivelarsi un poderoso strumento, sviluppando le funzioni di semplificazione, trasparenza, traduzione di messaggi e servizi. Questo risponde a una logica di equità sociale, come detto, ma anche di crescita: ce lo rammentano i recenti risultati di ricerche – i cui autori sono stati premiati con il Nobel – secondo i quali l’inclusività determina prosperità.

Servono, inoltre, sistemi d’intelligenza artificiale che, da un lato, affianchino e supportino il personale bancario nel lavoro e, dall’altro lato, siano impiegati per la formazione. Le condizioni di effettiva sostenibilità dei sistemi di intelligenza artificiale passano quindi da imponenti investimenti per realizzare articolati ed integrati processi educativi e formativi, attraverso sinergie tra istituzioni pubbliche e imprese. Ciò è indispensabile considerate le caratteristiche dell’occupazione, i preoccupanti fenomeni di skill mismatch e delle cosiddette “grandi dimissioni” di personale dal sistema bancario. Il mancato incrocio tra domanda e offerta di lavoro ha riguardato nel 2023 in Italia circa 2,5 milioni di persone, con una stima di mancata crescita del Pil del 2,5%. Cresce solo l’occupazione degli over 50. In particolare le banche italiane hanno la più bassa percentuale di occupati sotto i 40 anni rispetto ai sistemi bancari europei: solo il 21,75% contro il 39% dell’Unione europea.

Ora per il sistema bancario italiano si aprono prospettive concrete di ringiovanimento attraverso l’ingresso di migliaia di talenti. Ma per rendere più attrattivo il lavoro occorre che una nuova leadership trasformazionale faccia dell’Intelligenza artificiale lo strumento che facilita le relazioni, sia capace di abbattere barriere, garantisca benessere e potenzi le motivazioni dei lavoratori, affinché il personale sia libero di sviluppare e dispiegare le proprie skill nello svolgimento della prestazione lavorativa, mettendo definitivamente in soffitta modalità di controllo di stampo fordista.

Qui l’articolo su Huffington Post