“Serve formazione continua, mirata allo sviluppo delle competenze, anche digitali, attribuendo preminenza alla valorizzazione di lavoratrici e lavoratori nelle dinamiche d’impresa. Andrebbero inoltre promossi programmi di educazione digitale della clientela. Il rafforzamento e la stabilità delle banche, infatti, dipenderanno molto dalla capacità di investire nelle persone, in una stagione di profondi cambiamenti”; è quanto ha sottolineato il segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani, sulle pagine di ItaliaOggi che, attraverso un servizio curato da Roxy Tomasicchio, ha rilanciato le ultime analisi della Fondazione Fiba sulla desertificazione bancaria, i risultati dei principali gruppi bancari italiani e l’andamento del credito a famiglie e imprese.
Ciò perché “i grandi gruppi italiani hanno realizzato utili elevatissimi nei primi sei mesi del 2024, ma si è contemporaneamente ridotto il credito a imprese e famiglie – ha spiegato Colombani – La capacità di generare organicamente capitale continua a trasformarsi in benefici quasi esclusivi per gli azionisti, attraverso politiche di distribuzione di dividendi sempre più generose e il ricorso sistematico ai buyback. È naturale che le banche prestino attenzione alla remunerazione degli azionisti, ma indirizzare ogni azione a questo fine rischia di rallentare i necessari investimenti in nuove tecnologie digitali e sistemi di intelligenza artificiale, che non solo non devono sostituire il lavoro umano, ma anzi devono e possono contribuire ad esaltarne la creatività ed il coinvolgimento, con l’obiettivo di ottenere standard elevati nella qualità dei servizi, che saranno sempre più tailor made”.
Per il leader dei bancari della Cisl “il valore di mercato delle banche nel lungo periodo non potrà essere dato dalla somma dei buyback. Conterà, invece, la qualità degli investimenti realizzati in tempi di grande disponibilità di risorse. Serve uno sguardo lungo e non solo focalizzato sulla trimestrale”.
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