Colombani alla stampa: educazione assicurativa e partecipazione lavoratori per sconfiggere sottoassicurazione

“Colombani (First Cisl), ‘Sottoassicurazione Italia da sconfiggere fra misure miglioramento condizioni ed educazione assicurativa’” è il titolo con il quale Ansa rilancia le considerazioni del segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani, al termine dell’assemblea annuale Ana nell’ottantesimo anniversario dalla sua fondazione. “Nonostante l’incremento dei premi danni nel 2023, ed i quasi 12 miliardi raccolti al 31 marzo 2024, record per il primo trimestre – evidenzia le parole del leader degli assicurativi della Cisl anche Avvenire – l’Italia ha un rapporto tra premi danni e Pil dell’1,8%, che ci relega solo al 24° posto Ocse”.

“Assicurazioni: Colombani, compagnie migliorino offerta per le catastrofali” sottolinea nel suo titolo Il Sole 24 Ore Radiocor che riporta come l’obbligatorietà delle polizze catastrofali per le imprese, introdotta con la legge di Bilancio, “deve segnare – secondo il segretario generale First Cisl – l’inizio del percorso culturale inerente il trasferimento dei rischi, per la protezione del patrimonio del nostro sistema produttivo”, ma che l’obbligatorietà deve essere accompagnata dalla “compartecipazione dello Stato” ed “è altresì necessario un impegno delle imprese di assicurazione a migliorare le condizioni di offerta per rendere possibile la copertura dei rischi”.

“Polizze: solo il 6% delle abitazioni in Italia è coperto da rischi di catastrofi naturali” è l’incipit di Wall Street Italia che riprende le considerazioni di Colombani rispetto alla “possibile estensione dell’obbligatorietà anche agli immobili delle famiglie”, evidenziando la necessità oltre che di prezzi accessibili delle polizze, anche di “piani di educazione assicurativa da rivolgere a famiglie e imprese”.

D’altra parte, conclude Riccardo Colombani nel comunicato stampa First Cisl, “serve visione per valorizzare lavoratrici e lavoratori attraverso programmi di formazione e aggiornamento continui, sistematici, retribuzioni adeguate e forme di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, al fine di attuare modelli di consulenza fondati sulla qualità del servizio che, in considerazione delle ampie differenze dei rischi nei territori – conclude Colombani – dovranno essere sempre più personalizzati”.