Borsa Italiana, First Cisl: carichi di lavoro insostenibili, rischi per economia e sicurezza

“Il caso Borsa Italiana non è solo un problema che riguarda lavoratrici e lavoratori del gruppo, ma un grande tema di politica industriale. L’azienda dice di aver investito sull’occupazione, ma i carichi di lavoro e la gestione dei turni restano insostenibili. Vanno inoltre riconosciuti appieno le professionalità e gli aumenti previsti dal contratto nazionale. Nel frattempo però continuano a circolare indiscrezioni sul prossimo piano industriale e su possibili tensioni occupazionali”. Lo dichiara Domenico Iodice, coordinatore nazionale First Cisl, al termine dell’incontro che si è svolto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Adolfo Urso.

“La potenziale perdita di autonomia di Borsa Italiana rappresenta un pericolo per la nostra economia – prosegue Iodice – Nel Data Center di Bergamo, dove è stata centralizzata la detenzione dei dati relativi alle transazioni finanziarie effettuate sulle borse controllate da Euronext, sono custoditi anche dati sensibili riguardanti fondamentali asset strategici dell’economia italiana, il cui presidio è affidato a personale esterno al gruppo vigilato. Inoltre Borsa italiana, che dichiara di avere internalizzato il servizio, omette di dire che la gestione amministrativa dei dati si svolge in Portogallo. È chiaro che un assetto di questo tipo genera preoccupazione, anche con riferimento ai livelli occupazionali. È necessario invertire la rotta – conclude Iodice – considerando lavoratrici e lavoratori l’asset fondamentale di sviluppo”.

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