Permessi elettorali per le elezioni dell’8 e 9 giugno 2024, ecco come funzionano

Sabato 8 giugno, dalle ore 15 alle 23, e domenica 9 giugno 2024, dalle ore 7 alle 23, si svolgeranno le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, le elezioni amministrative e quelle della Regione Piemonte.

Le lavoratrici e i lavoratori dipendenti nominati presso i seggi elettorali quali presidente di seggio, segretaria o segretario, scrutatrice o scrutatore, rappresentante di lista, hanno il diritto di assentarsi dal lavoro per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni di voto e scrutinio. I giorni di assenza sono considerati, a tutti gli effetti, giorni di attività lavorativa.

  • Giornate lavorative

Devono essere considerate tali la giornata di lunedì (martedì, qualora le operazioni di scrutinio abbiano termine dopo le ore 24 del lunedì) e la giornata di sabato, nell’ipotesi di settimana lunga. Per queste giornate, lavoratrici e lavoratori hanno diritto all’assenza dal lavoro con riconoscimento del normale trattamento retributivo. La retribuzione spettante per dette giornate lavorative è pari al corrispettivo spettante per l’intera giornata, anche se l’attività svolta ai seggi è di entità ridotta e non coincidente con il normale orario di lavoro.

  • Giornate non lavorative

Sono da considerarsi tali quelle concomitanti con la giornata del sabato (nell’ipotesi di settimana corta) salvo specifiche casistiche (turnazioni, settimana corta spostata, etc). In questo caso si può optare per una giornata di retribuzione aggiuntiva o per il riconoscimento di una giornata di riposo compensativo.

  • Giornate festive

Di norma corrispondono alla domenica. In merito ai riposi compensativi si richiama l’orientamento della Corte Costituzionale espresso con sentenza n. 452/1991, secondo cui il lavoratore ha diritto al recupero delle giornate festive o non lavorative, destinate alle operazioni elettorali, nel “periodo immediatamente successivo a esse”.

Aspetti fiscali e contributivi

La retribuzione a carico del datore di lavoro rappresenta a tutti gli effetti una voce retributiva e come tale assoggettabile a ritenute e a contribuzione.

Nota bene

Le dipendenti e i dipendenti interessati alle operazioni elettorali devono preventivamente comunicare all’azienda il loro impegno, esibendo il certificato di “chiamata al seggio”. Al rientro dovranno consegnare adeguati giustificativi con l’indicazione delle giornate di presenza al seggio e l’orario di chiusura delle attività, firmata dalla/dal presidente del seggio stesso (o controfirmata dalla/dal vicepresidente qualora la lavoratrice o il lavoratore sia presidente di seggio).

 

Qui la nota di First Cisl in formato pdf