Esecutivo First Cisl, dopo il contratto Abi la sfida è la partecipazione

L’accordo di rinnovo siglato con Abi rappresenta un traguardo storico per il nostro movimento sindacale: la partecipazione è stata inserita in un contratto nazionale per la prima volta in Italia e si sono poste le basi di un nuovo paradigma retributivo che può fare da modello anche per altre categorie”. Partecipazione e retribuzioni sono stati i temi al centro dell’intervento che il segretario generale First Cisl Riccardo Colombani ha svolto davanti al Comitato esecutivo nazionale riunito oggi a Rimini.

Per Colombani, che ha tracciato le linee di indirizzo della politica sindacale con cui affrontare le prossime sfide, l’aggettivo “storico” va interpretato però come un punto di partenza, non di arrivo. La partecipazione, ha sottolineato, va declinata nella contrattazione aziendale, puntando in prospettiva a centrare il risultato più alto: “La partecipazione finanziaria strutturata al capitale d’impresa – ha precisato il leader dei bancari Cisl – è la soluzione che può fare la differenza, quella in grado giungere all’ibridazione tra capitale e lavoro”, ovvero l’obiettivo di fondo della proposta di legge di iniziativa popolare presentata dalla Cisl. Ed è sempre nei gruppi che si decide il secondo tempo della questione retributiva, con la contrattazione aziendale chiamata a completare il cammino della distribuzione della produttività intrapreso con il contratto nazionale.

Sullo sfondo l’andamento dell’economia italiana in uno scenario internazionale in rapido deterioramento, nel quale le tensioni geopolitiche retroagiscono con effetti pesantemente negativi sulla crescita. Crescita che per l’Italia rappresenta il vero tallone d’Achille. “Non possiamo più accontentarci di un Pil che aumenta di pochi decimali di punto – ha osservato Colombani – Per combattere le disuguaglianze ed invertire la tendenza dobbiamo puntare ad una crescita forte, duratura ed inclusiva”. Missione tutt’altro che impossibile, ha concluso, a patto di muovere le leve giuste: a cominciare dal risparmio. “Serve uno shock da investimenti privati, che come abbiamo proposto insieme alla Cisl passa attraverso la costituzione di un Fondo nazionale di investimento nell’economia reale, uno strumento partecipato da banche e assicurazioni e gestito da Cdp, in grado di indirizzare il risparmio degli italiani, su base volontaria e con garanzia del capitale investito, verso la trasformazione dei nostri sistemi produttivi in chiave di sostenibilità ambientale e sociale”.

La fotogallery del Comitato esecutivo nazionale: