First Cisl, banche macinano utili. La stampa rilancia l’analisi della Fondazione Fiba. Colombani: ora salari più alti, il valore prodotto non solo agli azionisti

Segnano un nuovo record i conti dei primi cinque gruppi bancari italiani. Gli interessi netti crescono e i crediti deteriorati sono sotto controllo. Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, ricorda che «a settembre si riaprirà la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale: servono salari più alti, il valore prodotto non può andare solo agli azionisti».

La nuova analisi della Fondazione Fiba conferma il buono stato di salute dei conti del primo semestre di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps, Bper: la crescita si attesta sopra il 50 per cento. Il lusinghiero dato non passa inosservato alla stampa nazionale che rilancia lo studio cislino. “First Cisl, utile grandi banche balza a oltre 10,3 miliardi” è il titolo del lancio Ansa riproposto da Tiscali News, Informazione, Msn, Zazoom, Business24Tv, Quotidiano Nazionale, Il Giornale di Vicenza, La Sicilia, News24Oresu24, Bresciaoggi, L’Arena, ImolaOggi, RegioneVdA. Per AdnKronos “Banche: First Cisl, pioggia utili primo semestre, migliora qualità credito”, ed anche per Agi “Banche: First Cisl, in semestre utili  a 10,3 mld (66%) per le big”. Dire titola “Banche. First Cisl: pioggia di utili nel primo semestre” mentre Askanews completa la rassegna dei lanci di agenzia scrivendo “Banche, First Cisl: pioggia di utili nel primo semestre. Colombani: con nuovo contratto retribuzioni più alte per lavoratori”.

“Tassi di interesse alle stelle, meno filiali e costo del lavoro più basso: utili da record per le banche italiane” scrive La Stampa. Stessa impostazione per la tribuna di Treviso, la Nuova Venezia, Il Piccolo, il Corriere delle Alpi, la Gazzetta di Mantova, La Sentinella.

Affari&Finanza, il settimanale economico de la Repubblica, dedica tre pagine all’analisi cislina, attraverso un servizio di Andrea Greco dal titolo “Le banche, in oltre 3mila comuni lo sportello non c’è più”. Avvenire sottolinea nel titolo del suo servizio che “Per le grandi banche è un momento d’oro”. Per Il Tempo: “Banche, conti a gonfie vele. Le prime cinque hanno utili a +50%”. Sulla stessa linea Economy Magazine che scrive “I tassi fanno ricche le banche, per le prime 5 utili un 50% in più di utili”. Il Giornale mette a confronto l’andamento del settore assicurativo con quello bancario: “Assicurazioni in affanno. Banche a gonfie vele” è il titolo del quotidiano milanese ripetuto dal sito Head Topics. Medesimo accostamento fa il Giornale di Brescia che titola “Bilanci bifronti assicurazioni giù, grandi banche top”. Non ultimo Start Magazine, che rilancia l’analisi della Fondazione Fiba sottotitolando “Conti record per i primi cinque gruppi bancari italiani (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps e Bper). Ecco perché. Fatti, numeri, confronti e commenti”.

Tutte le testate citate hanno ampiamente utilizzato le risultanze sui conti delle principali banche italiane pubblicate da First Cisl. “La redditività – si legge – è sostenuta anche dal miglioramento del costo del rischio credito (rettifiche nette/impieghi netti) che passa da 0,58% a 0,24% su valori annualizzati, nonostante un contesto sistemico reso critico dall’aumento dei tassi e dal rallentamento dell’economia, che si riflette sull’andamento negativo del volume dei finanziamenti alla clientela (- 4,3% rispetto al 30 giugno 2022). Va evidenziato che il dato del costo del rischio elaborato dalla Bce, per il primo trimestre di quest’anno, per l’insieme delle banche “significant” registra un valore medio per gli istituti dell’area euro dello 0,46%, mentre per le banche italiane si attesta allo 0,34%, inferiore anche ai dati di Germania, Francia e Spagna”.

La stampa riporta come sostanzialmente rimanga “stabile e su livelli minimi per i cinque gruppi maggiori l’incidenza dei crediti deteriorati (1,4%), ma si registrano miglioramenti in indicatori aventi rilievo prospettico per la qualità del credito: Stage 2: rispetto ai dati al 31 dicembre 2022 si verifica una contrazione del loro peso dal 13,4% al 12,3% sul totale dei crediti in bonis; Default rate: si registra un complessivo contenimento dell’incidenza del flusso dei passaggi da crediti in bonis a deteriorati, con valori dei singoli gruppi inferiori all’1%, specificando che non abbiamo riscontrato il dato di Mps”.

A colpire i giornali è anche il progressivo calo del costo del lavoro: “il rapporto cost/income che scende al 42,9%, circa dieci punti sotto il livello medio osservato tra i maggiori gruppi bancari europei. L’incidenza del costo del personale sui proventi operativi scende dal 31,8% al 26,3%. Rispetto ad un anno fa il numero delle filiali è calato del 6% (- 764) e l’occupazione del 3,2% (circa 7.700 in meno, dato medio di periodo). A completare un quadro ottimale, va rilevato l’aumento della raccolta diretta (+ 1,6%), nonostante il contenimento della remunerazione dei depositi a vista, il più che adeguato presidio del rischio di liquidità e la solidità patrimoniale misurata dal CET1 Ratio, che cresce dal 14,61% del 31 dicembre 2022 al 15,07% del 30 giugno 2023”.

Il segretario di First Cisl, Riccardo Colombani, commenta così i nuovi dati rilevati dalla Fondazione Fiba: «L’elevata qualità del credito dei primi cinque gruppi bancari italiani rappresenta un punto di forza del sistema. L’attenzione alla gestione dei rischi non deve tradursi però in una restrizione dell’offerta di credito che andrebbe a penalizzare gli investimenti e la crescita. Per evitare una spirale di questo tipo è necessario investire sulla formazione delle lavoratrici e dei lavoratori, anche con il potenziamento degli organici, così da garantire una corretta e proficua gestione del credito all’interno delle banche. È necessario infatti che si affermi una cultura d’impresa orientata a sostenere il Paese in una fase caratterizzata dalla transizione ecologica e digitale».

Il leader dei bancari della Cisl rimarca infine come siano da sottolineare «i risultati, positivi oltre ogni aspettativa, di Mps. Abbiamo sempre sostenuto che con la ricapitalizzazione il rilancio della banca era possibile ed i fatti ci stanno dando ragione».

Qui l’analisi condotta dal Comitato scientifico della Fondazione Fiba con le tabelle esplicative