Eurovita, Colombani a stampa: amministrazione straordinaria necessaria, serve garanzia per polizze vita Ramo I

“La gestione straordinaria di Eurovita è un passaggio necessario a rassicurare i lavoratori, la clientela ed a porre le basi dell’operazione di sistema che si sta profilando per il salvataggio della compagnia”. Gli organi d’informazione hanno rilanciato l’intervento del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani.

Per Ansa: “Colombani, necessaria amministrazione straordinaria Eurovita”. Anche AdnKronos scrive “Eurovita: First Cisl, serve amministrazione straordinaria”. Non dissimile l’impostazione proposta da Informazione.it che titola “Eurovita, Colombani: amministrazione straordinaria necessaria, serve garanzia per le polizze vita Ramo I”.

Alle citate testate il leader dei bancari della Cisl dichiara: «Questa vicenda dovrebbe però spingere la politica e tutti gli attori del settore, dall’autorità di vigilanza alle assicurazioni, a riflettere sui rischi derivanti dall’assenza di un meccanismo di garanzia a tutela dei risparmiatori che investono sulle polizze vita del Ramo I. Il regime della gestione separata non si è rivelato infatti sufficiente a fare da scudo al rialzo dei tassi e dei rendimenti, che ha ridotto in misura rilevante il valore dei titoli di debito, soprattutto Oat francesi e Bund tedeschi, tra i più sicuri al mondo data la solidità degli emittenti. Alla corsa ai riscatti – conclude Riccardo Colombani – potrebbe aver contribuito l’intreccio degli accordi di distribuzione e delle partnership stipulate con alcune aziende bancarie, all’interno di un modello di banca-assicurazione che sembra funzionale più alla creazione di valore per gli azionisti che alla tutela dell’interesse dei clienti».

«L’istituzione di un meccanismo di garanzia sulle polizze vita – conclude Colombani – dovrebbe basarsi sul vincolo di solidarietà tra le compagnie di assicurazione, così come avviene per il Fondo interbancario di tutela dei depositi. Solo in questo modo è possibile evitare la crisi di fiducia che il ripetersi di casi come quello di Eurovita potrebbe innescare».