Credit Agricole Italia, presentato piano di ottimizzazione territoriale, 110 sportelli e 330 colleghi interessati

Come si legge nel sito di First Cisl Credit Agricole Italia, il 16 febbraio è stato illustrato alle organizzazioni sindacali il Piano di ottimizzazione territoriale 2023 del Gruppo.

Secondo quanto dichiarato dalla delegazione aziendale gli interventi riguarderanno 110 chiusure (72 filiali e 38 recapiti) e 19 ulteriori trasformazioni di filiali in recapiti, coinvolgendo circa il 10% della rete bancaria di Crédit Agricole Italia.

L’intervento, che avrà un impatto numerico inferiore rispetto a quanto attuato in molti altri gruppi bancari, nascerebbe dalla necessità di ridurre il numero di filiali di piccole dimensioni per un recupero di efficienza, e dall’eliminazione di sovrapposizioni territoriali esistenti, fermo restando la possibilità di lasciare Atm nelle piazze che rimarrebbero scoperte.

Le chiusure coinvolgeranno circa 330 colleghi di rete, la metà dei quali sarà reimpiegato nel potenziamento delle filiali accorpanti, 40 cesseranno il servizio per pensionamento o esodo, ed i restanti costituiranno un bacino di rafforzamento dei canali commerciali retail secondo le azioni già previste dal “Piano di Medio Termine”.

Sempre secondo quanto dichiarato dalla delegazione aziendale, saranno necessarie 90 ricollocazioni professionali, mentre la mobilità dovrebbe essere contenuta a 30 allontanamenti a oltre 30 km dalla residenza, consentendo anche di accogliere circa 50 richieste di avvicinamento a scorrimento.

Nel 2024 saranno presentati ulteriori 45 interventi sulle filiali.

Le prove tecniche cominceranno il 17 aprile (90 risorse coinvolte da Cags e Direzioni Centrali), proseguiranno il 6 maggio (200 risorse coinvolte) e si completeranno nel convertion weekend del 20 e 21 maggio (250 risorse interessate). Salvo specifiche esigenze non dovrebbe essere interessato in queste operazioni il personale di rete.

In attesa di ricevere l’informativa puntuale con i dati e l’elenco delle filiali interessate per una valutazione approfondita che proseguirà con l’apertura della procedura di confronto, a caldo sono state espresse le prime perplessità che riportiamo in sintesi:

  • le chiusure previste in Sicilia andranno ulteriormente ad impoverire un territorio che già presenta diversi problemi logistici di spostamento;
  • l’abbandono completo di piazze nelle province del Trentino Alto Adige e di Valle d’Aosta sembrano rappresentare la volontà di ritirarsi da territori che invece sembrano avere alte potenzialità di sviluppo, lasciando il campo alla concorrenza. Le chiusure determinerebbero anche notevoli impatti sul personale presente che si vedrebbe costretti a sedi di lavoro disagiate;
  • alcune piazze risulterebbero del tutto scoperte aumentando quella desertificazione bancaria che prosegue come tendenza in tutto il settore;
  • a prima vista risultano anche insufficienti gli spazi di molte filiali accorpanti, nonché le numeriche previste per il personale delle stesse che si vedrà aumentare notevolmente i carichi di lavoro;
  • restano poi molti dubbi derivanti dalle precedenti esperienze di ottimizzazione territoriale come la gestione del trasferimento delle cassette di sicurezza che ha creato non poco problemi logistici.

La procedura di confronto consentirà di discutere in dettaglio degli impatti previsti a tutti i livelli.


Il comunicato unitario delle Segreterie del Gruppo Crédit Agricole Italia di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin con lelenco delle filiali coinvolte