Europa e regole, serve più flessibilità per rilanciare il credito

Nell’ambito della terza giornata dei lavori del 2° Congresso Nazionale First Cisl si è tenuta la tavola rotonda “Europa tra regole e crescita: la sfida per banche e assicurazioni” con la partecipazione di Riccardo Colombani, segretario generale di First Cisl, Giovanni Sabatini, direttore generale Abi, Angelo Doni, co-direttore generale Ania, Sergio Gatti, direttore generale Federcasse, Giuseppe Di Taranto, professore emerito Luiss Guido Carli.

Riccardo Colombani ha sottolineato la necessità di nuovi modelli di servizio e di business per le banche, così come quella di garantire la biodiversità del settore. Tra le priorità anche una consulenza aperta, non limitata a pochi prodotti finanziari. La priorità per il sindacato, ha aggiunto, è rimettere al centro dei modelli di business le persone, lavoratori bancari e clienti.
La ripresa dell’economia, ha argomentato Colombani, dipende in larga misura dalla flessibilità delle banche nell’esercitare il credito; credito che viene, però, frenato dall’eccessiva rigidità di regole europee concepite a partire dal 2008, dunque in un contesto molto diverso dall’attuale.

In particolare, tutti i partecipanti hanno convenuto sul fatto che le norme vadano riviste integrando la necessaria proporzionalità e passando da un modello ruled based a uno risk based.

Anche Giuseppe Di Taranto, professore emerito della Luiss Guido Carli, ricostruendo la storia della nascita del quadro regolamentare europeo, ha evidenziato come l’attuale rigidità normativa non sia più adeguata al fine, tanto che moltissime regole di funzionamento della Ue sono attualmente sospese in quanto non adeguate a gestire una fase storica così complessa come l’attuale.

Nel concludere, Colombani ha ricordato che per favorire la crescita, quale strada obbligata onde non amplificare ulteriormente le crescenti disuguaglianze, sarà necessario trovare metodi condivisi per distribuire equamente la ricchezza prodotta da banche e assicurazioni. Ecco perché bisogna impegnarsi per un rapido rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro ancora non rinnovati. In tal senso, ha chiosato il segretario generale di First Cisl, “non è più accettabile tenere separato il lavoro dalla ricchezza che produce”.