Startmag e studio First Cisl su conti big 5. Colombani, obiettivi banche siano sostenibili e coerenti con Esg

Le banche e l’emergenza da Covid-19: rimane aperto il dibattito sull’andamento dei conti alimentato dalla recente analisi realizzata dall’Ufficio studi di First Cisl. La sua pubblicazione ha riscontrato un’importante copertura da parte della stampa specializzata e non. Il dibattito rimane vivo e a rilanciarne nuovamente i contenuti è Start Magazine, che pubblica un articolo della giornalista Emanuela Rossi. “Nonostante la pandemia – si legge sul sito – le banche italiane si avviano a chiudere un 2021 col segno più ma all’insegna del calo di lavoratori e di sportelli, come del resto sta avvenendo sempre da qualche anno a questa parte. A dirlo è First Cisl, il sindacato del settore del credito guidato da Riccardo Colombani, che ha presentato un’analisi dei dati aggregati dei primi cinque gruppi nazionali (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Montepaschi e Bper) relativa ai primi nove mesi dell’anno in corso”.

“A trainare i bilanci delle “big five” italiane – riporta il sito – sono le commissioni nette (+ 11,3%) che spingono in alto i ricavi operativi (+ 4,7%). In crescita il risultato di gestione (+ 11%) e il risultato netto di gestione (+ 76,4%). Dall’analisi emerge chiaramente che nelle banche continuano a diminuire sia il numero di dipendenti (- 4,3% rispetto ai primi nove mesi del 2020 e – 2,6% rispetto al 31 dicembre 2020) sia il numero di sportelli (- 8,3% su anno). A far da contraltare l’aumento della produttività dei bancari: a livello tendenziale, infatti, crescono le commissioni nette per dipendente (+ 16,2%), il margine primario per dipendente (+ 6,8%) e il risultato di gestione per dipendente (+ 15,9%). Inoltre, nei primi nove mesi del 2021 si registra una crescita del prodotto bancario (+ 3,7%) e del prodotto bancario rispetto ai dipendenti (+ 6,5%). Come notano dal sindacato, insomma, «il balzo delle commissioni nette (+ 11,3% su anno, ndr) è avvenuto nonostante il ridimensionamento della presenza territoriale e dell’occupazione, che chiaramente non facilita le relazioni con la clientela»”.

La giornalista Emanuela Rossi evidenzia ancora che “ci sono anche altri numeri positivi: il valore del margine primario pro capite segna un aumento del 6,8% e il risultato di gestione pro capite cresce in doppia cifra (+ 15,9%). Senza dimenticare che «l’indicatore di efficienza cost/income scende al 54,1% dal 56,7% registrato nei primi nove mesi dello scorso anno». Si tratta di «un dato di assoluto rilievo nel panorama europeo». La dinamica della produttività viene confermata pure dai dati patrimoniali con il prodotto bancario che aumenta del 3,7% rispetto al dato di chiusura del 2020, e ciò «nonostante i finanziamenti alla clientela si siano ridotti dell’1,2%, presumibilmente a causa delle scorte di liquidità predisposte dalle imprese nel 2020 per effetto anche dei finanziamenti garantiti». Occorre poi ricordare che, dal 31 dicembre scorso, la raccolta indiretta cresce dell’11,4%, con un aumento del risparmio gestito del 9,9%, e la raccolta diretta dello 0,8%”.

Start Magazine sottolinea altresì l’importanza di “altre buone notizie” che “arrivano dal fatto che la progressiva scadenza delle moratorie sui prestiti alla clientela non sta determinando perdite sui conti economici e peggioramenti significativi della qualità del credito. L’incidenza delle rettifiche sui crediti sul totale dei proventi operativi cala dal 22% al 10,1% rispetto ai nove mesi del 2020, con una quota di crediti deteriorati sul totale dei crediti alla clientela al netto delle svalutazioni (Npl ratio) che si riduce al 2,3% rispetto al 2,5% con cui si è chiuso il 2020. Secondo First Cisl, peraltro, «la forte ripresa dell’economia quest’anno e negli anni successivi potrebbe consentire di contenere il peso dei crediti deteriorati e di conseguenza delle relative svalutazioni poste a carico dei conti economici, permettendo alle banche di beneficiare ulteriormente della redditività della gestione»”.

A completamento del servizio Start Magazine riporta le dichiarazioni del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, che sul puntuale report, curato dal suo Ufficio studi, dice: «Ci sono le condizioni economico-patrimoniali affinché i maggiori gruppi bancari possano sostenere un aumento dei finanziamenti alle imprese a supporto della ripresa degli investimenti privati e per finanziare i crescenti fabbisogni delle imprese coinvolte nella realizzazione degli investimenti pubblici del Pnrr».

Il leader dei bancari della Cisl alza il livello di attenzione sulla tenuta dell’occupazione. «Nuovi tagli alle reti delle banche sui territori vanno invece in senso contrario a questo obiettivo, riducendo la capacità di cogliere i frutti di un quadro economico decisamente favorevole e la possibilità per il sistema bancario di contribuire a realizzare gli stessi obiettivi del Pnrr tra cui il rilancio delle economie locali più in difficoltà, specie quelle del Mezzogiorno».

Riccardo Colombani conclude rimarcando che «è indispensabile che gli obiettivi di ulteriori aumenti delle commissioni, per le ripercussioni sui lavoratori bancari, già sottoposti a pesanti pressioni commerciali, e sul rapporto con la clientela, si realizzino in un quadro di sostenibilità, mostrando coerenza con i criteri Esg. Peraltro la probabile ripresa dei tassi promette di aumentare il margine d’interesse e di portare ulteriori utili nelle casse delle banche».