Convegno First Cisl sulla stampa. Colombani, ruolo banche pubbliche fondamentale nell’attuazione del Pnrr

Il ruolo delle banche pubbliche nell’attuazione del Pnrr”. Il convegno di First Cisl ha rilanciato il tema dello sviluppo sostenibile ripreso da vari organi di stampa che hanno messo in evidenza come le prossime sfide vedranno in prima fila lo stato come motore di crescita. TgCom24 e Advfn hanno rilanciato una nota MF Dow Jones titolando “Pnrr: Colombani, banche pubbliche essenziali per crescita sostenibile”. Per Il Tempo “Colombani (Cisl), «Banche pubbliche utili nella pandemia». Sulla stessa linea il titolo di Conquiste del lavoro “Banche pubbliche, Cisl e First Cisl: essenziali per la crescita sostenibile”. Espansionetv.it ha ripreso la nota Ansa “Banche: Colombani, anche le pubbliche per sviluppo sostenibile”.

Gran parte delle testate giornalistiche hanno dato spazio ai temi della tavola rotonda, svoltasi a Roma e organizzata da First Cisl, sul ruolo che le banche pubbliche dovranno giocare per l’attuazione del Pnrr.

Il segretario generale di First Cisl ha rimarcato che «la crisi pandemica ha dimostrato l’importanza delle banche pubbliche per l’economia italiana. Oltre 200 miliardi di finanziamenti sono arrivati alle Pmi grazie al Fondo di garanzia gestito da Mediocredito Centrale. Già per la precedente crisi finanziaria lo Stato si era impegnato con gli acquisti di Npl attraverso Amco e con l’utilizzo crescente delle Gacs nelle cartolarizzazioni di crediti in sofferenza».

«È auspicabile – ha evidenziato sui vari organi d’informazione il leader dei bancari della Cisl – che da garante lo Stato non si trasformi in liquidatore ma faccia da attivatore della crescita. Un’opportunità è offerta dal risparmio privato: il suo afflusso all’economia reale attraverso investimenti nel capitale di rischio delle imprese è fondamentale e andrebbe incentivato con garanzie sul capitale investito».

Per Riccardo Colombani «gli impegni presi durante il recente G20 dimostrano che il ruolo dei governi può essere prezioso per promuovere comportamenti virtuosi. Nell’attuale configurazione, incentrata sulla banca universale e sul primato dell’interesse dell’azionista, il sistema bancario italiano potrebbe non rivelarsi idoneo a farsi carico delle nuove sfide dettate dai criteri Esg. Gli ultimi anni sono stati segnati da desertificazione dei territori, con gravi danni per le piccole imprese e le fasce più fragili della popolazione, come gli anziani; polarizzazione del business sulla gestione dei patrimoni elevati e minore spazio alle imprese, soprattutto alle piccole».

Come si legge sulle testate citate «il nuovo modello di sviluppo sostenibile non ha bisogno della banca a taglia unica – ha concluso Colombani – ma della biodiversità bancaria: va quindi rafforzato il ruolo degli istituti a capitale pubblico e, al tempo stesso, va sostenuto il modello cooperativo. Entrambi sono essenziali affinché l’attuazione del Pnrr vada a vantaggio anche delle Pmi e delle aree più svantaggiate del Paese».