Colombani a Rete55, futuro Paese oscilla tra efficace ricorso a Pnrr e mobilitazione del risparmio privato. Video

Pnrr, transizione digitale, desertificazione bancaria, canalizzazione del risparmio privato nell’economia reale. Questi i temi del servizio televisivo andato in onda su Rete55 in occasione del convegno che ha aperto il congresso di First Cisl dei Laghi, con “un importante focus sulla storia del sindacato confederale (fondato nell’aprile di 71 anni fa) e per concentrarsi sulle nuove sfide economiche e finanziarie, che vedono il sistema bancario protagonista di una partita cruciale”.

“Dopo una premessa dedicata al Pnrr e al ruolo che il settore deve giocare per agevolarne una distribuzione equilibrata e organica – riporta il sito di Rete55 – i vertici locali di First Cisl, Alberto Broggi e Gianni Vernocchi, alla presenza del segretario generale confederale dei Laghi Daniele Magon e in collegamento con il numero uno della Fondazione Tarantelli Giuseppe Gallo e l’esponente di Banca d’Italia Eliana Viviano, si sono concentrati sulle criticità del momento”.

Presente anche il sindaco di Varese Davide Galimberti, mentre il Ministro Andrea Orlando, impossibilitato a partecipare per la concomitante convocazione del Consiglio dei Ministri, ha recapitato una missiva con cui sottolineava l’importanza di una riflessione che parte dalla storia della Cisl “che ha contribuito in maniera determinante a scrivere pagine importanti della nostra democrazia. Ripercorrere la storia del sindacato è ripercorrere la storia del nostro Paese con le sue conquiste e con le sue battaglie per un avanzamento dei diritti dei lavoratori”. Augurando buon lavoro, il Ministro ha sottolineato come in questa fase di ripartenza sia necessaria “la massima coesione delle forze economiche e sociali del Paese” per la messa a terra dei progetti del Pnrr e per affrontare i processi di transizione e di trasformazione dei processi produttivi senza lasciare indietro nessuno.

Il servizio televisivo, firmato dal giornalista Matteo Inzaghi, che ha intervistato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani:

L’inizio della conversazione ha riguardato il ruolo delle banche e il Pnrr. Per il leader dei bancari della Cisl gli istituti di credito dovranno avere un «ruolo centrale come lo è stato durante il lockdown perché senza i prestiti garantiti dallo stato il paese sarebbe sprofondato. Con un crollo del pil dell’8,9% il provvedimento del governo centrale ha evitato il de profundis dell’economia. Basti pensare che, attraverso il fondo di garanzia delle Pmi, gestito dal Mediocredito Centrale, sono stati erogati 209 miliardi. Questo la dice lunga sulla necessità di mettere insieme il sistema bancario a capitale privato con la banca pubblica valorizzando quelle funzioni, ad essa attribuite, per una gestione efficace del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

L’intervista di Matteo Inzaghi ha toccato pure il tema della digitalizzazione dei servizi bancari e quello della chiusura di molti sportelli che costituiscono un serio problema per l’utenza più anziana. Proprio sulla desertificazione bancaria il giornalista ha fatto notare come First Cisl sia molto critica. «I dati – ha spiegato Colombani – sono a sostegno delle nostre tesi. Siamo il paese più vecchio d’Europa. L’indice di vecchiaia, cioè il rapporto tra coloro che hanno più di 65 anni e quanti meno di 15 anni, è del 168,5% contro il 126,8% di media europea e il 108,5% della Francia. Nel 2020, in Italia, l’utilizzo dei servizi bancari digitali nella fascia più anziana, che va dai 65 ai 74 anni, ha registrato una media di fruizione del 19% contro la media europea del 34%». Dati incontrovertibili che danno uno spaccato del paese e che fanno ancor più riflettere se rapportati all’indice di digitalizzazione dell’economia e della società Desi. «Nel 2021 – ha evidenziato il segretario generale di First Cisl – siamo ventesimi su 27 paesi. Ma nelle competenze digitali addirittura venticinquesimi su 27. Bisogna quindi puntare a migliorare questo dato perché è quello che permette d’includere le fasce più anziane della popolazione che altrimenti sono destinate a rimanere emarginate, ottenendo l’effetto contrario di ciò che si prefigge il Pnrr che punta all’inclusione sociale. La desertificazione bancaria provoca deleteri effetti sociali ed economici».

In chiusura di servizio spazio al tema della grande quantità di risparmio privato bloccato sui conti correnti bancari e postali. «Alla fine del mese di giugno i depositi ammontavano a 1.183 miliardi di euro. Si tratta di una cifra enorme se rapportata a quella complessiva del Pnrr. Questo – ha concluso Riccardo Colombani – ci fa capire quanto possa essere importante mobilitare queste risorse in favore dell’economia reale per fare ripartire il paese e farlo crescere in modo strutturale, inclusivo e sostenibile».