Stampa rilancia posizione First Cisl su Mps. Colombani, sacrifici dipendenti meritano chiarezza e certezze. Governo ci ascolti

Lavoratori e lavoratrici della Banca del Monte dei Paschi di Siena in piazza per reclamare trasparenza e informazione. La ventilata operazione di fusione tra Unicredit e Mps continua a essere veicolata attraverso comunicati stampa. Nessun confronto con le organizzazioni sindacali che rappresentano l’istituto senese e tutte le società collegate.

I principali organi d’informazione hanno seguito la manifestazione di protesta. Come titola l’Ansa per “Colombani, dipendenti meritano chiarezza”. Stessa impostazione per Agi e Askanews che rispettivamente titolano “Mps: First Cisl, chiarezza governo, massima tutela lavoratori”, “Mps, First Cisl: chiarezza da governo e tutela lavoratori. «Non è banca decotta, può essere rilanciata»”.

I rilanci sulla presa di posizione di First Cisl arrivano anche da Il Sole 24 Ore che scrive “I bancari di Mps in piazza: il Governo ci coinvolga”.  L’occhiello del servizio de Il Tempo rimarca la necessità di confrontarsi con il titolare del Mef: “I sindacati chiedono un incontro al ministro Franco per capire il futuro della banca” mentre il titolo da conto della manifestazione di protesta che ha interessato Siena, Milano, Roma e Bari: “Dipendenti Mps in piazza. «Basta sacrifici, serve chiarezza»”. Su Avvenire il giornalista Paolo Pittaluga unisce la protesta dei dipendenti di Alitalia a quella dei bancari della Banca Monte dei Paschi di Siena scrivendo “Scioperi ad alta tensione per i lavoratori di Alitalia e Mps”. Dalle pagine del quotidiano romano il segretario di First Cisl, Riccardo Colombani, rilancia la richiesta di chiarezza e certezza occupazionale nonché professionale di tutti i dipendenti di Mps: «è il minimo dopo i sacrifici che hanno sostenuto in questi anni. Senza il loro impegno sarebbe stato impossibile mantenere i rapporti con la clientela e con i territori. Abbiamo chiesto due volte un incontro al ministero dell’Economia e per due volte non abbiamo ricevuto risposta, per questo abbiamo deciso di scioperare».

Il ragionamento del leader dei bancari della Cisl prosegue sulle colonne del quotidiano Il Tempo: «Le decisioni che verranno prese sul Mps avranno un grande impatto sulla configurazione che il settore assumerà nei prossimi anni e il sindacato non può essere tenuto all’oscuro. Mps non è una banca decotta, può e deve essere rilanciata: l’ipotesi di uno spezzatino va invece nella direzione opposta». Colombani precisa inoltre di non avere pregiudizi «verso Unicredit né verso Mediocredito Centrale, ma deve essere chiaro che qualsiasi soluzione non può prescindere dalla volontarietà delle uscite e dalla massima tutela in materia di mobilità territoriale e professionale. Lo scenario che si profila è quello di un’ulteriore consolidamento del sistema bancario italiano, già oggi tra i più concentrati in Europa. Non è certo l’assetto ideale per un Paese in cui è così rilevante la presenza di piccole imprese».

«Se questa tendenza non verrà fermata – dice Riccardo Colombani al giornalista Paolo Pittaluga di Avvenire – c’è il rischio di un’ulteriore contrazione del credito proprio nel momento in cui abbiamo bisogno di fare il massimo sforzo per garantire continuità alla ripresa».