First Cisl, da 11 a 14 aprile a Roma il Congresso nazionale. Colombani, appuntamento fondamentale in una fase di grande trasformazione

Si terrà dall’11 al 14 aprile del 2022, a Roma, il Congresso nazionale di First Cisl. A deliberarlo è stato oggi il Consiglio generale della categoria. “È un appuntamento di grandissima importanza perché arriva in un momento di grandi trasformazioni per il nostro settore e per l’economia e la società italiane”, ha dichiarato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani in apertura dei lavori.

“Il sistema bancario italiano è in buona salute ed è chiamato a dare un contributo fondamentale alla ripartenza. La qualità degli attivi è elevata, il flusso di nuovi Npl aumenterà con il venir meno delle moratorie ma i valori per adesso restano contenuti – ha proseguito Colombani – Anche le semestrali che verranno presentate alla fine della prossima settimana dalle banche maggiori si annunciano positive.

“Il rialzo dei tassi porterà ad una crescita del margine di gestione del denaro, cosa che dovrebbe frenare la ricerca ossessiva di ricavi da commissioni, causa principale delle pressioni commerciali – ha aggiunto il numero uno dei bancari della Cisl – Non si è arrestata però la tendenza a comprimere i costi tagliando la rete fisica delle banche: solo quest’anno chiuderanno mille sportelli. La desertificazione bancaria, che colpisce soprattutto le aree interne e il Sud, deriva anche dal consolidamento promosso dalle autorità europee ed italiane. Siamo convinti che una nuova ondata di aggregazioni, in un sistema tra i più concentrati in Europa, sarebbe dannosa sia sotto il profilo sociale che per la crescita dell’economia”.

“Il Pnrr può essere l’occasione per imprimere una svolta dopo vent’anni di stagnazione. Dal 1999 al 2019 il nostro Pil è cresciuto molto meno di quello di tutti i grandi paesi europei e le condizioni sociali, di riflesso, hanno segnato un pesante arretramento: il tasso di povertà assoluta è balzato dal 3,3% del 2005 al 7,7% del 2019; nel 2020 abbiamo toccato il 9,4%. Da solo però il Pnnr non basta – ha concluso Colombani – Abbiamo bisogno di un nuovo modello di sviluppo che riscopra i principi dell’economia sociale di mercato e metta al centro la partecipazione dei lavoratori”.