Conquiste del lavoro su assemblea Abi, Colombani, innovazione tecnologica non sia alibi per tagli personale

“La ripresa si rafforza. Ne sono convinti sia il ministro dell’Economia sia il governatore di Bankitalia”. Lo scrive il giornalista Giampiero Guadagni nel suo articolo pubblicato su Conquiste del lavoro e dedicato all’assemblea dell’Associazione bancaria italiana. “Banche, accordi decisivi in tempo di pandemia” il titolo del servizio che richiama le parole del presidente di Abi, Antonio Patuelli, per il quale sono stati “importanti, complessi e costruttivi i negoziati fra l’Abi e le organizzazioni sindacali del settore, a fine 2019” tali da consentire la firma di un “nuovo lungimirante contratto nazionale di lavoro che prevede anche forme di lavoro inaspettate e ha favorito il costante dialogo costruttivo che ha permesso di definire continuamente nuovi accordi anche per tempi eccezionali”.

Il quotidiano romano ha riportato le considerazioni del Ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco che ha illustrato come “per il secondo trimestre le stime indicano una crescita congiunturale prossima al 2%, il Def di aprile aveva stimato una crescita del 4,2%, era una tra le previsioni più ottimistiche. Un recupero del Pil pari o superiore al 5% pare oggi raggiungibile”. Per il titolare del Mef la sfida principale consiste nell’uscire “dalla lunga stagnazione che ha preceduto la crisi pandemica, recuperando il ritardo accumulato rispetto alle altre grandi economie avanzate”. “Anche per il numero uno di Via Nazionale Ignazio Visco”, si legge ancora su Conquiste del lavoro, “la ripresa economica si sta consolidando”.

“Nel corso della sua relazione – scrive il giornalista Giampiero Guadagni  – il presidente dell’Abi Patuelli ha evidenziato la necessità di costruire insieme “un nuovo clima di fiducia, con slancio morale per una nuova fase economica, sociale e civile, per un nuovo possibile miracolo economico”. Patuelli ha sottolineato come serva “più equità innanzitutto correggendo i privilegi fiscali dei grandi gruppi tecnologici internazionali (…)”. Fondamentale poi il passaggio del presidente di Abi sul ruolo delle banche e dei sindacati nel periodo di emergenza covid. “La pandemia non ha trovato impreparato il mondo bancario in Italia (…) le relazioni industriali nel settore bancario hanno offerto un’ottima prova nel momento più difficile”.

Parole accolte “positivamente dai sindacati di categoria”, scrive Conquiste del lavoro rilanciando le considerazioni del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani: «Le relazioni industriali nel settore bancario hanno offerto un’ottima prova nel momento più difficile della pandemia e bene ha fatto il presidente Patuelli a ricordarlo. Le banche hanno rappresentato il canale privilegiato dell’azione di politica economica del governo. È grazie all’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori bancari, chiamati ad assolvere una mole enorme di adempimenti, che imprese e famiglie hanno potuto beneficiare delle misure varate per fronteggiare la crisi, dalle moratorie ai prestiti garantiti».

Dalle colonne del quotidiano romano Colombani ha poi ribadito che «il contratto nazionale stipulato a fine 2019 si è dimostrato effettivamente lungimirante nel disciplinare lo smart working. Siamo certi che, una volta superata l’emergenza, sapremo raccogliere i frutti di quell’intuizione e che le regole definite a livello nazionale torneranno ad orientare la contrattazione nei gruppi. È opportuno inoltre dare attuazione alla cabina di regia sul digitale per gestire l’innovazione, che non deve essere usata come foglia di fico per coprire nuovi tagli del personale. Siamo contrari ad una generalizzata riduzione dei costi del personale come indicato invece per le piccole banche dal governatore della Banca d’Italia Visco. Non ci convince neppure l’alternativa di un ulteriore consolidamento del sistema, che si presenta già più concentrato rispetto a Germania e Francia. Le tecnologie digitali – ha concluso Colombani su Conquiste del lavoro – vanno utilizzate per offrire alla clientela nuovi servizi e per aprire ai lavoratori nuovi spazi grazie alla crescita delle loro competenze».