Grande impatto sulla stampa studio First Cisl Mps, rafforzamento capitale, tempestività Ue e niente spezzatino, così la banca è salva

Ha avuto un forte impatto sulla stampa l’analisi dell’Ufficio Studi di First Cisl sul piano industriale 2021-2025 della Banca Monte dei Paschi di Siena. Varie testate, sia in versione cartacea che on-line, anche in lingua inglese, ne hanno rilanciato i contenuti evidenziando la situazione di stallo europeo che sta caratterizzando questa fase.

L’edizione di Siena de La Nazione apre la rassegna dei titoli scrivendo “Rafforzare il patrimonio per il rilancio di Mps”. “Mps, subito l’aumento di capitale” scrive il Corriere di Siena. Per Il Gazzettino “Studio Cisl: la Ue frena lo sviluppo del Monte”.

On-line Investire Magazine titola “Mps, la First Cisl punta sul rilancio ma va rafforzato il patrimonio”. Affaritaliani.it rilancia “Mps, Cisl: piano sbagliato e Bruxelles lenta. I rischi legali? Meno prestiti”. Sienanews.it punta sull’integrità dell’istituto toscano titolando “Mps, First Cisl: “La Banca può salvarsi senza ricorrere allo spezzatino ma Ue acceleri i tempi”. Su Agenziaimpress.it torna il tema del potenziamento finanziario con il titolo “Lo studio. Mps: il rafforzamento patrimoniale non può attendere”. Il fattore tempo è fondamentale per la Gazzettadisiena.it il cui titolo ne riflette l’urgenza “Impossibile attendere la fine dell’anno per l’aumento di capitale. Mps verso gli stress test”. Concentra la sua attenzione sulle scelte della Commissione Europea StampToscana.it la cui titolazione è un invito a decidere “Mps e piano strategico. First il Dg Comp sciolga la riserva”. Firenzepost.it ed Espansionetv.it fanno invece notare come “Il piano Mps sia sbagliato e la Ue lenta su aumento”. Italy24News.com, infine, traducendo in inglese l’analisi di First Cisl, titola: “Capital strengthening cannot wait”.

Tutte le testate citate danno ampio spazio al report elaborato dall’Ufficio Studi di First Cisl che certifica come il Monte di Paschi di Siena sia “una banca risanata ma resta prigioniera dell’incertezza. La Dg Comp non ha ancora sciolto la riserva sul piano strategico 2021–2025 e sul rafforzamento patrimoniale. Inoltre non è stata trovata una soluzione al problema dei rischi legali. Va sottolineato che la qualità degli attivi è tra le più elevate del settore e i costi operativi sono stati ridotti drasticamente, anzi in misura eccessiva. Il piano strategico, pesantemente condizionato dalla Dg Comp, è caratterizzato da una minore incidenza del margine di interesse sui ricavi e da un aumento delle commissioni. È prevista un’ulteriore riduzione dei costi operativi, che porterà a nuovi tagli all’occupazione e alle filiali. È quanto si ricava dall’analisi condotta dall’Ufficio studi di First Cisl sul piano industriale 2021–2025”.

“Gli investimenti privati conseguenti all’attuazione del Pnrr – scrivono gli analisti di First Cisl – offrono la possibilità di recuperare le quote di mercato nei crediti verso la clientela (calate dal 6,6% del 2016 al 4,88% del 2020), soprattutto verso le piccole imprese. Pertanto va nella direzione giusta il progetto della fabbrica interna del credito al consumo. La ridotta incidenza degli Npl, in particolare le sofferenze, la migliorata copertura degli stessi e il mantenimento dei flussi di nuovi deteriorati su livelli contenuti possono ridurre fortemente l’incidenza delle svalutazioni sui crediti, riportando in positivo il conto economico, come accaduto nei conti del primo trimestre 2021.

“Dal 2016 al 2020 – evidenzia la ricerca – si è avuta una riduzione dell’occupazione (-16%) doppia rispetto ai dati di sistema e il costo medio per dipendente (pari a 69.000 euro) è largamente inferiore a quello dei più diretti competitor (76.000 euro per Banco Bpm, 78.000 euro Ubi e 75.000 euro Bper). Il taglio dei costi operativi ha impedito il raggiungimento degli obiettivi sui ricavi, crollati del 32%. Secondo il piano si sarebbero invece dovuti mantenere sullo stesso livello del 2016 (4,27 mld al 2021). Questo a riprova che il taglio indiscriminato dei costi attiva un circuito vizioso di riduzione dei ricavi”.

“Nel piano i crediti a clienti sono previsti in continua riduzione. L’indicatore finanziamenti netti per dipendente (pari a 3,9 mln di euro) presenta un gap rilevante rispetto ai competitor (il dato medio relativo a Banco Bpm, Ubi e Bper è pari a 4,4 mln di euro – dati bilanci 2020). Va tenuto conto – prosegue l’analisi – che il margine di interesse del retail banking tra il 2016 e il 2020 ha subito una riduzione di oltre il 60%. Il piano punta invece su un aumento insostenibile delle commissioni derivanti da overperformance nel risparmio gestito. Il tutto in un contesto di ulteriori chiusure di filiali e riduzioni di personale. L’ipotesi sarebbe di arrivare ad un rapporto commissioni/margine di interesse del 128% nel 2023 partendo dal 111% del 2020. Le previsioni di Prometeia relative al sistema bancario segnalano una condizione di maggiore sostenibilità: il rapporto commissioni/margine di interesse passerebbe dall’81% del 2020 all’86% del 2023”.

Il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani chiude lo studio rimarcando che «Mps sta pagando un prezzo troppo alto per i ritardi della Dg Comp: non è possibile attendere la fine dell’anno per procedere al rafforzamento patrimoniale. Alla banca serve capitale per erogare credito alle imprese, unica strada per la crescita sostenibile dei ricavi. È di fondamentale importanza anche risolvere il problema dei rischi legali al fine di liberare patrimonio per accrescere i prestiti e di conseguenza il margine di interesse. Su questo punto serve una soluzione politica. La mole del contenzioso rende di fatto poco percorribile la privatizzazione. Il disegno dello spezzatino finirebbe per smembrare e porre fine alla storia della banca più antica del mondo. La strada obbligata – conclude Colombani – è quella del rilancio, anche per valorizzare le risorse pubbliche investite finora. Diversamente prevarrebbe la logica del salvataggio con una spirale perversa di riduzione ulteriore dell’occupazione, minore sostegno all’economia e forte svalutazione dell’investimento pubblico».

 

L’analisi dell’Ufficio studi di First Cisl “Osservazioni sul piano strategico Mps 2021/2025 per puntare su un deciso rilancio”

Il comunicato stampa di First Cisl