In un contesto dove le grandi banche riducono drasticamente gli sportelli, il credito cooperativo ha garantito la presenza sul territorio incrementando il numero delle filiali.
I dati, presentati da Giovanni Sentimenti del Comitato scientifico Fondazione Fiba nel corso della tavola rotonda “Credito Cooperativo tra Europa e coesione territoriale” organizzata da First Cisl Abruzzo e Molise, evidenziano la flessione del numero degli sportelli operanti su tutto il territorio nazionale: nel 2000 l’intero sistema del credito (Abi e Bcc) operava tramite 28.194 sportelli (34.139 nel 2008), ridotti a 23.481 nel 2020.
All’evento – introdotto dal segretario regionale Claudio Bellini e moderato da Paolo Grignaschi del Network dirigenti Bcc First Cisl – hanno partecipato il segretario nazionale First Cisl con delega alle Bcc, Pierpaolo Merlini, il direttore generale della Federazione Bcc Abruzzo e Molise, Ermanno Alfonsi, e il direttore generale di BCC Pratola Peligna, Silvio Lancione.
Il video integrale della tavola rotonda:
I numeri relativi al credito cooperativo rappresentano un settore del credito in aumento; infatti, dal 2000 al 2020, le Bcc hanno incrementato la loro presenza: da 2.954 (10,48% del totale nazionale) a 4.204 sportelli (17,90%), mentre nel periodo 2003-2019 i comuni italiani in cui insisteva una Bcc sono passati da 2.298 a 2.635, di cui in 650 costituiscono l’unica presenza bancaria.
In Abruzzo e in Molise i dati riflettono l’andamento nazionale: gli sportelli Bcc – che a livello regionale nel 2019 rappresentano quasi il 18% del totale (17,94% l’Abruzzo e 17,53% il Molise) sono aumentati da 65 nel 2000 (43 Abruzzo e 12 Molise) a 106 nel 2020 (89 Abruzzo e 17 Molise) di cui 27 nella provincia di Teramo, 23 Pescara, 22 L’Aquila, 17 Chieti, 14 Campobasso e 3 nella provincia di Isernia.
“La situazione di crisi sociale ed economica determinata anche dalla pandemia ci impone di accettare la sfida del cambiamento – sottolinea Pier Paolo Merlini, segretario nazionale First Cisl con delega alle Bcc – salvaguardando il principio di mutualità oltre alla biodiversità intesa come valore intrinseco di un sistema vicino alle persone e al territorio di riferimento”.
L’introduzione della riforma ha determinato una forte riorganizzazione del credito cooperativo, una condizione complessa che “necessita di essere affrontata unitamente, in un’ottica partecipativa che coinvolga lavoratori, imprese e sindacato. Dobbiamo costruire una nuova idea di economia, rivolta ai reali bisogni delle persone in un’ottica di ‘bene comune’ come nelle peculiarità del credito cooperativo. È fondamentale un salto culturale – conclude Merlini – come sindacato, come First Cisl, siamo pronti. Lavoriamo assieme, con criteri nuovi e con un’idea nuova di lavoro”.