Start Magazine riprende studio First Cisl su trimestrali principali banche italiane

Come vanno Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bpm e Bper”; se lo chiede Start Magazine analizzando il report dell’Ufficio studi di First Cisl. Firma l’articolo Emanuela Rossi che rileva come si sia registrata “la crescita delle commissioni nette per lavoratore” dato che, per il sindacato dei bancari della Cisl, «sta a dimostrare il peso delle pressioni commerciali».

“Le cifre che risultano dallo studio First Cisl – si legge sul magazine on line – evidenziano un risultato netto di gestione dei cinque gruppi bancari che cresce del 54,9% su anno e supera i 4,9 miliardi e un risultato netto poco sopra i 3 miliardi grazie alla drastica riduzione delle svalutazioni nette sui crediti (- 48,5%) e alla forte crescita della produttività con le commissioni nette per dipendente a quota 20,5 miliardi (+ 7,5%). Segno meno per gli interessi netti a 5,2 miliardi (- 8,8%) e per il margine primario a 10,4 miliardi (- 2,9%) mentre aumentano le commissioni nette a 5,1 miliardi (+ 4%) e i proventi operativi a 12,8 miliardi (2,8%). Parallelamente calano sia i costi operativi sia i costi del personale (per entrambe le voci – 3%) a causa del taglio del numero dei dipendenti (- 3,3%) e degli sportelli (- 2,2%). Tutto ciò porta il cost/income, ovvero il rapporto fra costi di gestione e ricavi netti, al 51,5% dal 54,5% di un anno prima”.

La giornalista Emanuela Rossi prende rilancia le cifre relative alla raccolta e agli Npl. “Sul fronte della raccolta – scrive – si nota una buona crescita di quella indiretta a 1.369 miliardi (+ 4,9%) e un calo di quella diretta da clientela a 1.430 miliardi (- 0,9 su trimestre). Al 31 marzo scorso crediti deteriorati netti ammontavano a 29,8 miliardi (- 0,4%) e l’Npl ratio netto al 2,5%, stabile rispetto a tre mesi prima. Nei cinque gruppi esaminati i dipendenti totali sono passati in un anno da 259.674 a 251.178 (- 3,3%) e gli sportelli da 14.521 a 14.201 (- 2,2%). Le commissioni nette per dipendente, come si diceva, sono aumentate a 20.549 (+ 7,5%), il margine primario per dipendente a 41.442 (+ 0,4%) e il risultato di gestione per dipendente a 24.830 (+ 13,4%). Cifre che ancora confermano la maggiore produttività dei lavoratori del settore e del comparto in generale”.

Su Start Magazine interviene il segretario generale First Cisl, Riccardo Colombani: «I risultati di questo trimestre dell’anno sono rivelatori del fatto che non è possibile pianificare ulteriori aumenti delle commissioni e riduzioni dei costi». Cosa, sottolinea Startmag, che potrebbe accadere con «le fusioni volute dal governo tramite l’atteso provvedimento sulle Dta e confermate dalle dichiarazioni di alcuni banchieri». Il timore di Colombani è che si «ridurranno in modo pesantissimo l’occupazione e la presenza, già all’osso, di sportelli sul territorio. Solo quest’anno i principali gruppi ne chiuderanno mille. A pagarne le conseguenze, oltre ai lavoratori, sarà la clientela, privata della possibilità di scegliere in un mercato tra i più concentrati a livello europeo».

A preoccupare ancora il leader dei bancari della Cisl «è il livello raggiunto dalle commissioni. L’aumento del loro valore pro capite è la manifestazione di pressioni commerciali insopportabili. Se veramente le banche intendono aumentare il credito per sostenere la ripresa e accompagnare gli investimenti pubblici previsti dal Pnrr» anziché di fusioni, conclude Colombani, «c’è necessità di piani di impresa che prevedano più occupazione e maggiore presenza sui territori per sostenere le famiglie e le piccole e medie imprese che rappresentano il cuore del tessuto produttivo del nostro Paese».

 

In allegato il comunicato con le tabelle esplicative