Il Sole 24 Ore, avvisi bonari a bancari. Scadenze, risposte, esodi futuri, le questioni da risolvere

Avvisi bonari 2016 inviati ai bancari in esodo. Plus24, l’approfondimento de Il Sole 24 Ore, torna a occuparsi degli atti inviati dall’Agenzia delle Entrate ai lavoratori del settore del credito. Firma l’articolo, dal titolo “Bancari esodati, sindacati e Abi in pressing su Fisco e Inps per imposte non dovute”, il giornalista Vitaliano D’Angerio che apre il suo pezzo riportando uno stralcio della lettera congiunta del 27 maggio inviata da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin ed Abi al direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele e al direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini «Chiediamo che da parte vostra venga valutata l’adozione di un provvedimento generale anche per una esigenza di uniformità sul territorio nazionale di sospensione degli effetti degli avvisi bonari medesimi, così da consentire la revisione della situazione determinatasi».

“La vicenda – scrive il quotidiano finanziario – è quella relativa agli 11mila bancari esodati che, per l’anno 2016, hanno ricevuto a fine aprile una raffica di avvisi bonari in cui il Fisco chiedeva mediamente di pagare 2mila euro l’anno per via del ricalcolo (riliquidazione). Meccanismo che si applica al Tfr e che invece non è mai stato utilizzato per gli assegni di accompagnamento alla pensione erogati dal Fondo straordinario per il personale del credito, istituito 20 anni fa e gestito dall’Inps”.

“Scadenze, risposte, futuri esodi. Tre le questioni urgenti da risolvere”, sottolinea Il Sole 24 Ore partendo dalla prima che “riguarda la scadenza degli avvisi bonari: 30 giorni che per alcuni destinatari sono già finiti. Che fare? Pagare tutto, pagare una rata o agire in autotutela? I sindacati bancari la settimana scorsa hanno già dato i loro suggerimenti sul tema. Il problema, e qui arriviamo alla seconda questione, è che gli uffici territoriali del Fisco hanno risposto in modo differente alle numerose richieste di sospensione dei termini giunte dai bancari esodati: la sede di Parma si è detta disponibile a dare altri 30 giorni in attesa dei chiarimenti da Roma. Quella di Genova, invece, il 26 maggio ha respinto una richiesta di sospensione dei termini. Da qui la presa di posizione di sindacati e Abi che pretendono una posizione uniforme da parte del Fisco sull’intero territorio nazionale. Infine la terza questione sul tavolo. Gli avvisi del Fisco rischiano di minare i futuri esodi (che sono volontari) dei bancari. Ecco perché nella lettera a Ruffini e Di Michele si chiede di «restituire piena fiducia nell’ammortizzatore sociale di settore che ha consentito e continua a consentire la gestione socialmente sostenibile degli articolati processi di trasformazione delle banche senza oneri per la fiscalità generale».

 

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