Colombani, con Recovery fund Europa più politica, Eba e Bce non vanifichino azione

Su Conquiste del lavoro il giornalista Carlo D’Onofrio esamina gli effetti delle nuove regole Eba entrate in vigore con il nuovo anno. “Conti correnti, scoperto addio: cosa cambia per imprese e famiglie”; questo il titolo dell’articolo che presenta il provvedimento come “una tagliola per consumatori e imprese, specie per le piccole, abituate a gestire momentanei problemi di liquidità di concerto con i direttori di filiali.

“Per finire in default, e subire la conseguente segnalazione alla centrale rischi come cattivi pagatori  – spiega D’Onofrio –  basterà uno sconfinamento minimo (100 euro per i privati, 500 per le imprese) protratto per oltre 90 giorni consecutivi. È prevista anche una soglia relativa, fissata nell’1% dell’esposizione totale. Il meccanismo non è automatico. La banca può cioè decidere discrezionalmente se concedere la possibilità di sforare, il che rende di fondamentale importanza visionare con attenzione le clausole dei contratti che si vanno a stipulare”.

Conquiste del lavoro fa notare come la nuova regola vada in generale ad irrigidire le gestione dei conti correnti con maggiore probabilità di morosità, e al riguardo riporta “un esempio: non saranno più consentiti gli addebiti automatici (pagamenti di bollette, finanziamenti, rate varie) a chi non avrà sufficienti disponibilità liquide. A pagare lo scotto rischia però di essere anche il sistema bancario. In una fase di profonda recessione il rigore delle nuove regole rischia di produrre una valanga di crediti deteriorati, aprendo pericolose falle nei bilanci”.

Mentre in Europa si tenta di porre un argine alla crisi economica innescata dalla pandemia, in alcuni settori, come quello del credito, si fanno scelte diverse che sviliscono i provvedimenti adottati. È questa la riflessione del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, per il quale «con il Recovery Fund l’Unione Europea ha fatto un passo decisivo verso la condivisione, rafforzando la sua dimensione politica. È quindi importante che Eba e Bce non si muovano in senso inverso. Purtroppo le nuove regole sulla classificazione degli Npl, cosi come quelle del calendar provisioning, risentono ancora di un approccio tecnocratico che in questa fase, segnata dalla pandemia e da una fortissima recessione economica, rischia di penalizzare in modo pesante imprese e famiglie».

Riccardo Colombani giudica l’insieme delle regole «particolarmente penalizzante per un’economia come quella italiana, contraddistinta da una forte presenza di piccole e piccolissime imprese. First Cisl ha segnalato a più riprese negli ultimi anni i rischi connessi alla gestione dei crediti deteriorati, chiedendo che quest’ultima venga effettuata dalle banche in modo paziente ed evitando cosi fallimenti non necessari e drammi sociali».