In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne il Ministero dell’Istruzione ha selezionato il progetto che First Social Life, associazione promossa e sostenuta da First Cisl, ha realizzato concorrendo al bando del Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito dei progetti volti alla prevenzione e contrasto alla violenza alle donne, anche in attuazione della Convenzione di Istanbul:
“#40forLife, 40settimane di confluenze culturali contro la violenza sulle donne”.
Il progetto di First Social Life ha coinvolto studentesse e studenti dell’Istituto comprensivo Pitagora – Croce di Torre Annunziata, donne e uomini del nostro futuro che un giorno entreranno nella società del lavoro e delle istituzioni, determinando gli orientamenti del vivere civile.
Come si legge nel sito del Ministero, First Social Life è stata invitata a prendere parte alla sessione di lavori che si terrà domani presso la sede di Viale Trastevere 76/A del Miur, Salone Montessori, sessione di lavoro programmata congiuntamente dai Ministri Lucia Azzolina e Alfonso Bonafede, che interverranno personalmente.
Il progetto complessivo, svolto nell’arco di due anni, ha visto la realizzazione di laboratori didattici, di incontri, di partecipazioni, anche internazionali, si è potuto condividere il quadro globale della situazione femminile, approfondire la violenza economica, fisica, psicologica, gli abusi e i femminicidi e il quadro delle attività finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza contro le donne. Questa fase ha visto la partecipazione di Simona Lanzoni, vicepresidente del Grevio, Anna Letizia, Ciro Linardo, Vilma Marrone, Francesco Massone.
Il progetto ha visto articolarsi la produzione di diversi elementi artistici, complessivamente curati e coordinati da Angela Agresta. L’atlante Diario 2019-2020, premiato al Senato con il “Premio Nostalgia di Futuro”. Con il contributo di Mauro Pagnano.
First Social Life, fermamente convinta che non ci si può più permettere di sprecare il talento femminile e che occorre essere più vigili, più avvertiti della responsabilità che ciascuno ha verso gli altri, in questo piano di lavoro, è diventata observer e ha raccolto nell’atlante la forza serena delle donne, che muovono il mondo, che con le loro azioni e pensieri lo cambiano, lo migliorano, gli fanno fare salti in avanti, sempre pronte a combattere per i propri diritti e i propri sogni.
L’Istallazione: una scatola bianca di oltre 1300 metri cubi, realizzata all’interno della tensostruttura, custodisce un numero di sedie pari alle vittime di violenza del 2019, foulard femminili avvolgono lo schienale di alcune di esse, ci guardano mentre il sottofondo di musiche e luci, portando il visitatore ad emozionarsi. È un tempo in cui non si può più far finta di niente, girare lo sguardo, chi lo fa è responsabile! I richiami internazionali sono alla forza delle donne di Kobane e alle giovani coreane vittime di reiterati abusi da parte dell’esercito nipponico e alla correlata forma durissima ma pacifica di denuncia.
Nel sottolineare che anche stare zitti è un gesto, si è voluto ricordare cosa può produrre la nostra indifferenza invitandoci attraverso immagini, versi, suggestioni a vedere, ascoltare, a non anestetizzare la coscienza, a essere partecipi di un cambiamento e a respingere la tentazione di distacco verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano pur essendone inconsapevole parte.
I video realizzati con il coinvolgimento degli studenti. Uno di essi sarà proiettato in apertura della giornata del Miur, con la regia di Anastasia Angelini.
Perché incontrare il piglio profondo e concreto dei liceali? Perché bisogna credere nell’unione dei giovani. È significativo dare loro voce e capire come vedono il mondo e lo raccontano. La violenza si combatte anche con le parole e comunicare, dialogare, confrontarsi con la sensibilità e l’energia di donne, e soprattutto uomini, su temi così importanti e delicati come la discriminazione di genere e la violenza contro le donne ci aiuta a costruire valori e linguaggi comuni, a trovare insieme virtuosi incroci di influenze e a condividere il percorso per annientare o rivisitare le parole come veicoli di pregiudizi, gli stereotipi culturali, sociali e di ruolo che potrebbero accompagnarci per sempre distruggendo la nostra gioia di vivere in famiglia, nella società e al lavoro.
First Social Life ha inoltre promosso, con Pangea e la Rete Reama, la ricostituzione del Fondo “Io Posso”, a sostegno di piccole azioni di sostegno mirate, ancora più fondamentali nell’anno del lockdown e della pandemia. Le relazioni istituzionali sono state coordinate da Vincenzo Di Fresco con Giacinto Palladino.
First Social Life, protagonista negli anni più recenti di progetti espositivi-museali e sociali di assoluto rilievo e prestigio, sviluppa il piano di lavoro anche attraverso una campagna social, produzioni di media-art e istallazioni artistiche.