Colombani, Carige ha carte in regola per tornare a svolgere ruolo di primo piano

Riccardo Colombani crede nel rilancio di Carige. A dar credito alla convinzione del segretario generale di First Cisl è il lancio Ansa titolato “Carige: Colombani (First), il rilancio è possibile. Serve più credito all’economia. No al taglio dei costi”. Sulla stessa linea TgCom24, “Banca Carige: First-Cisl; rilancio è possibile, no a nuovi tagli”, mentre Borsa Italiana rimarca il tema della redditività dell’istituto di credito genovese con il titolo “Carige: Colombani (First Cisl), dopo semestrale ritorno a utile è possibile”.

«Carige – fa notare Colombani all’Ansa – ha tutte le carte in regola per tornare a svolgere un ruolo di primo piano. L’importante è che prosegua nel cammino intrapreso negli ultimi mesi, concentrandosi sul credito a imprese e famiglie. È un dovere verso il territorio e verso i lavoratori, che con i loro sacrifici hanno permesso il salvataggio della banca».

«Il primo rendiconto infrannuale della nuova gestione – si legge su TgCom24 che rilancia una nota MF-Dow Jones – mostra che un ritorno all’utile è possibile. Il deflusso della raccolta diretta si è arrestato, i depositi aumentano. Crescono i finanziamenti alle imprese, mentre l’incidenza dei crediti deteriorati è ormai molto contenuta. Ma soprattutto si registra un andamento molto positivo dei crediti assistiti da garanzia pubblica: il valore di quelli deliberati al 30 giugno è infatti di 1.8 miliardi, pari a tre volte la quota di mercato impieghi del gruppo».

Considerazioni svolte da Riccardo Colombani nel corso del Consiglio generale di First Cisl Liguria, al quale ha partecipato il segretario generale di Cisl Liguria Luca Maestripieri, e che ha eletto Fabrizio Mattioli nuovo segretario dei bancari cislini liguri.

«Se la crisi Covid-19 obbliga a riconsiderare i tempi del percorso di rilancio di Carige – ha proseguito Colombani su Ansa – occorre anche riflettere sulla necessità di recuperare ricavi da intermediazione creditizia come fattore chiave per il ritorno all’utile. Al 30 giugno il valore medio dei crediti per ogni dipendente dei cinque maggiori gruppi bancari era di 4.7 milioni contro solo 3.2 milioni per Carige. Recuperando questo gap si otterrebbero gli interessi netti aggiuntivi necessari per tendere agli oltre 500 milioni di ricavi operativi (comprensivi delle commissioni sui servizi) su cui, nell’ultimo piano strategico, è costruito il percorso di riequilibrio dei ricavi rispetto ai costi».

«Ci sono le condizioni per una crescita degli impieghi – ha concluso il segretario generale di First Cisl su Borsa Italiana – una crescita che può venire prima di tutto dai crediti garantiti dallo Stato. Va anche colta l’occasione offerta dal superbonus per l’efficienza energetica degli edifici. Non bisogna invece tornare sulla strada percorsa in passato, quella del taglio dei costi. Tagliare significa precludersi la possibilità di incrementare i ricavi. Senza filiali non si fa credito, inutile illudersi. Ecco perché crediamo sia necessario rivedere il piano industriale, investendo sulla rete, anche dal punto di vista tecnologico con il previsto ammodernamento dei sistemi informatici, e sulle professionalità di chi ogni giorno opera a contatto con la clientela».