Popolare Bari, cresce la tensione, emergenza Covid incrocia piano industriale

Banca Popolare di Bari fissa al 4 aprile il confronto sul piano industriale. Ne da notizia il Corriere del Mezzogiorno con un servizio dal titolo “Popolare, i sindacati: «Misure tardive e confuse, poche tutele per i dipendenti».

“Ancora oggi i dispositivi di protezione individuale sono a disposizione della totalità dei dipendenti – denunciano le segreterie di coordinamento di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin di BpB – che, in molti casi, hanno dovuto provvedere personalmente».

I sindacati evidenziano che le azioni aziendali, generate dall’emergenza Coronavirus, risultano «tardive, confuse, lacunose ed incomplete, sottolineando che, «il protocollo sottoscritto lo scorso 24 marzo evidenzia che per qualsiasi operazione da effettuarsi presso i punti operativi, comprese le operazioni di cassa, sarà necessario fissare un appuntamento» chiedendo di «rivedere l’accorpamento delle filiali nelle piazze dove sono presenti più sportelli, in molti casi distanti decine di chilometri».

Di Banca Popolare di Bari si occupa anche La Gazzetta del Mezzogiorno che rilancia l’intervento delle organizzazioni sindacali volto alla tutela della salute dei dipendenti. Oggetto del contendere è l’informativa aziendale che «non ha in nessun caso tenuto conto delle obiezioni e delle indicazioni dei sindacati», informativa che, a giudizio di di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, lascia «intendere che chi sta governando la BPB non ha mai lavorato in filiale e non si rende conto anche di quel che sta accadendo negli uffici centrali. Lungi dal rasserenare gli animi pesantemente provati dalla situazione contingente, hanno aumentato il disorientamento dei colleghi, la confusione, qui, è più evidente che altrove».