Il Dubbio intervista Annamaria Furlan, sarà un 8 marzo di impegno e riflessione

«Quest’anno sarà un 8 marzo di riflessione, di impegno sociale senza manifestazioni di piazza a causa delle restrizioni per contenere la diffusione del coronavirus. Ma questo non significa per noi dimenticare i tanti problemi di milioni di donne».

Inizia così l’intervista di Carlo Forte ad Annamaria Furlan rilasciata al quotidiano Il Dubbio che evidenzia come la segretaria generale della Cisl segua “in questi giorni gli sviluppi dell’emergenza Covid 19 con grande preoccupazione, consapevole  che l’epidemia sta cambiando la vita di milioni di persone ed alterare gli equilibri economici e sociali del Paese».

«Il nostro pensiero – prosegue Annamaria Furlan – va in queste ore alle tante persone in difficoltà. Mi faccia ringraziare in primo luogo i tanti lavoratori e le tante lavoratrici che in queste giornate sono impegnate nella sanità, nella ricerca e nei servizi di assistenza. Parliamo di migliaia di persone che stanno dando prova di responsabilità, coraggio e senso del dovere di fronte a questa emergenza così grave. Sono persone che meriterebbero molto di più dallo Stato».

Il giornalista Carlo Forte chiede ad Annamaria Furlan degli interventi del Governo. «Noi abbiamo ribadito al Premier Conte la necessità di adottare misure di lungo respiro per tutti i lavoratori coinvolti nelle crisi aziendali legate all’emergenza coronavirus, non solo per quelli delle zone rosse e gialle e di allargare le maglie del deficit. Bisogna avere la capacità di reagire ed affrontare soprattutto l’emergenza sanitaria. E quindi va rafforzato il nostro sistema sanitario che sta rispondendo bene, nonostante le carenze di organico».

Il ragionamento di Annamaria Furlan prosegue e sollecitata dall’intervistatore Carlo Forte non ha dubbi ad illustrare quale sia la sua principale richiesta. «Per evitare che la nostra economia soccomba sotto il peso del Covid 19 servono di certo molti più investimenti pubblici, sbloccare subito tutti i cantieri, parliamo di 130 miliardi di opere infrastrutturali ferme da anni. È il momento che questa Europa dimostri con i fatti di essere accanto alle persone. Così come siamo convinti che per far fronte all’emergenza sanitaria non serva richiamare negli ospedali personale in pensione ma occorra piuttosto assumere subito giovani medici, infermieri e personale specializzato».

E sulle scuole? «Mi sembra una misura giusta – prosegue Annamaria Furlan – necessaria in questo momento. La priorità oggi è evitare di diffondere il contagio … ma vanno sostenute le famiglie, a cominciare dall’allargamento dei congedi parentali in modo che uno dei genitori, o il genitore se singolo, possa stare a casa con i figli e limitare così i costi. Si può intervenire anche con lo smart working. Come Cisl abbiamo dato la massima disponibilità a collaborare perché su tutto il territorio nazionale non venga compromesso l’esercizio del diritto allo studio, auspicando che si possa giungere nel più breve tempo possibile alla normale ripresa delle attività in tutte le sedi».

La conversazione di Carlo Forte con Annamaria Furlan si sposta poi sulla giornata dell’8 marzo per chiedere cosa, nel concreto, sia necessario fare per favorire l’affermazione della “dimensione donna” nella vita sociale, culturale e civile del Paese. «Bisogna contrastare tutte le forme di violenza sulle donne, le molestie nei luoghi di lavoro, i ricatti e le intimidazioni – risponde Furlan . Nel 2019 ci sono state 103 donne vittime di femminicidio. Sono tragedie quotidiane, indegne in un paese civile. Stiamo siglando accordi importanti con le nostre controparti per prevenire e contrastare questi fenomeni, sostenendo tutte le donne vittime di abusi e violenze. È una battaglia civile e sociale, sapendo che il lavoro stabile ben retribuito resta lo strumento principale per  una effettiva emancipazione e libertà della donna. Oltre al rispetto delle leggi, al sostegno per le vittime ed alla diffusione dei centri antiviolenza, occorre una campagna, fin dai primi anni dell’infanzia, per educare tutte le persone al rispetto della donna in ogni contesto sociale».

E sulla parità tra uomini e donne cosa manca, chiede Carlo Forte. «Ci sono ancora tanti steccati e pregiudizi da superare  – osserva Annamaria Furlan – Bisogna contrastare la bassa occupazione femminile prevalentemente legata agli impegni familiari ed alla scarsa disponibilità di servizi. Basti pensare che una donna su quattro lascia “volontariamente” il lavoro alla nascita del primo figlio con riflessi molto negativi anche sulla povertà delle famiglie. Il problema centrale resta, soprattutto nel Mezzogiorno, quello di creare le condizioni d’ingresso, di permanenza e di competizione “alla pari” nel mercato del lavoro. Da tempo chiediamo anche di rafforzare congedi parentali e puntare ad una maggiore flessibilità dell’organizzazione degli orari di lavoro».

Sul ruolo del sindacato per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia delle donne Annamaria Furlan dice: «Possiamo fare tanto. Lo stiamo già facendo con tardi accordi nazionali, di categoria e nei territori. Siamo fortemente convinti che la contrattazione nazionale e decentrata possa contribuire non solo a rafforzare la lotta alle discriminazioni, allo sfruttamento ed alla violenza, ma anche a valorizzare le politiche di genere, costruendo strumenti negoziali per conciliare vita e lavoro. Dobbiamo fare di più per favorire la partecipazione della donna nei contesti produttivi. Legislazione, contrattazione e cultura sono tre dimensioni connesse della nostra battaglia per una società più giusta, equa e partecipata».

Il giornalista Carlo Forte fa notare come, ad esempio in Francia, sia molto vicina alla donna che lavora. «In Italia – fa notare Annamaria Furlan – se la donna lavora, il 52,3% dei bambini di uno o due anni viene accudito dai nonni. E quando i nonni sono anziani o malati? Spesso sono le stesse mamme a doversi occupare dei loro familiari. Mancano asili nido, servizi sociali, una politica specifica per favorire la maternità. Rompere questa spirale è il nostro obiettivo».

Donne soggetti deboli e discriminati dalla società? Per la segretaria generale della Cisl bisogna impegnarsi perché non sia più così. «Dire un no convinto alla piaga del lavoro nero, della violenza fisica e morale, del mobbing, della precarietà, della solitudine che riguardano, soprattutto, l’universo femminile. Accanto agli ostacoli “economici” per una efficace partecipazione delle donne nei luoghi dove si prendono le decisioni, nelle istituzioni, nelle aziende, nella società civile, ci sono fenomeni ancora più gravi (su cui facciamo ancora troppo poco) come lo sfruttamento della prostituzione, la presenza di una rete di migliaia di giovani donne condotte in Italia e ridotte in schiavitù dalla criminalità. Basta con le ipocrisie e con il chiudere gli occhi di fonte a queste forme di violenza e persecuzioni aberranti».

La chiusura dell’intervista di Carlo Forte ad Annamaria Furlan è riservata a cosa sia necessario fare per migliorare la condizione femminile nel mondo. «Le istituzioni internazionali, i governi, le organizzazioni sociali devono stringere un’alleanza per difendere ed estendere i diritti delle donne in tutti i paesi del mondo. Ogni donna, ogni mamma, in ogni parte del mondo, non deve mai essere lasciata sola. Questo è lo sforzo che tutti dobbiamo fare. Questo deve essere, sempre, il significato speciale della ricorrenza dell’otto marzo».