Coronavirus, Riscossione, esteso lo smart working e istituito tavolo emergenza

“Nel pomeriggio di oggi (ieri, 5 marzo 2020, ndr) si è svolto un incontro urgente tra la Delegazione aziendale dell’Agenzia delle entrate-Riscossione e le Segreterie Nazionali di Settore per un aggiornamento circa i provvedimenti fino ad ora messi in atto e quelli in via di definizione riguardanti l’emergenza dovuta alla diffusione del COVID-19 e le misure emanate dal Governo con il DPCM firmato nella tarda serata di ieri”; lo riporta un comunicato unitario delle segreteria nazionali del Settore Riscossione Tributi di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Uilca.

“In apertura della riunione – si legge nel comunicato – il Responsabile delle Risorse Umane dott. Pinzarrone, ha comunicato l’accoglimento della richiesta avanzata dalle scriventi Organizzazioni Sindacali di potenziare l’utilizzo dello smart working sia in termini di aumento delle giornate per i colleghi che in via sperimentale ne sono già destinatari limitatamente ad un solo giorno a settimana, che in termini di estensione della platea. A tal riguardo è stato comunicato che:

– verrà data possibilità a chi già fa parte della sperimentazione di ampliare tale modalità di lavoro fino a cinque giorni a settimana;
– verrà estesa tale modalità, sempre per potenziali cinque giorni a settimana, anche ad altri 405 colleghi distribuiti su tutto il territorio nazionale a cui sarà chiesto di mettere a disposizione il loro personal computer, dotato di linea internet fissa, sistema operativo almeno Windows 7 ed antivirus”.

Nel precisare che “tale misura è strettamente correlata all’emergenza ed ha quindi carattere temporaneo”, i sindacati segnalano che “a breve verrà aperta una veloce procedura di adesione sulla Intranet aziendale che consentirà a tutti i colleghi che ne avessero necessità di far domanda. Poiché l’estensione della platea di lavoratori in smart working nasce soprattutto dall’esigenza di accudire figli minori che sono stati posti obbligatoriamente a casa in conseguenza della chiusura delle scuole, l’Ente ha distribuito regionalmente i posti a disposizione tenendo conto dei dati in proprio possesso rispetto all’età dei figli a carico”.

“In caso di richieste maggiori rispetto alle disponibilità – prosegue il comunicato unitario – verrà fatta una graduatoria che terrà conto di un punteggio assegnato anche per genitori con figli di età inferiore a 10 anni, il cui coniuge dovrà svolgere attività lavorativa e non usufruire di tale istituto seppur dipendente di altra azienda. Rientreranno nella graduatoria anche i dipendenti affetti da immunodeficienza primaria o secondaria e con coniuge o figli con le medesime affezioni. Rimangono naturalmente valide le previsioni dell’accordo del 15 maggio 2019 con riferimento alle attività escluse. L’Ente prevede di poter attivare le ulteriori postazioni di smart working presumibilmente per la metà del mese di marzo”.

“Con riguardo alla recente richiesta avanzata da queste organizzazioni sindacali di poter concedere permessi retribuiti ai colleghi per la cura dei figli minori obbligatoriamente a casa per la chiusura delle scuole – si legge nel comunicato – la Delegazione Aziendale ha risposto di non aver, al momento, alcuna possibilità in merito ma si è dichiarata disponibile a fare una riflessione più puntuale su una flessibilità diversa rispetto a quella prevista dal CIA con modifica eventuale del nastro orario per casi di effettiva necessità”.

La delegazione aziendale “ha inoltre informato le Segreterie Nazionali di:

–  aver ordinato, per il caso di aggravamento dell’odierna emergenza, dispositivi di protezione

individuale (mascherine);

–  aver disposto pulizie aggiuntive degli uffici e di monitorare la puntuale esecuzione;

–  aver risolto il contratto con Manital (società che si occupava dei servizi di pulizia

prevalentemente in Piemonte e Calabria) ed aver già avviato le procedure per l’assegnazione

ad altra società;

–  aver disposto che gli UdR escano in missione esterna esclusivamente per i casi di urgenza e

vengano forniti di disinfettanti che potranno ricaricare dai dispenser collocati negli uffici aziendali”.

Le organizzazioni sindacali, “apprezzando lo sforzo aziendale nel recepire le istanze del Sindacato a tutela, sicurezza e tranquillità di tutto il Personale, hanno ribadito la necessità:

  • di impartire direttive univoche sull’intero territorio nazionale;
  • dell’utilizzo esclusivo delle sole postazioni fornite di paratia;
  • del contingentamento degli ingressi alle sale aziendali aperte al pubblico attraverso l’adozionedi cartelli di avviso esposti al pubblico e di indicazione di un parametro oggettivo da rispettareper evitare l’affollamento;
  • del controllo puntuale dello svolgimento delle pulizie ordinarie e straordinarie attraversoincaricati dell’azienda;
  • della sospensione delle attività di “prima accoglienza”;
  • dell’ampliamento della modalità “prenota ticket”;
  • di un plafond di permessi retribuiti per i colleghi che ne dimostrassero effettiva necessità e che non potranno usufruire dello smart working”.

Il comunicato termina segnalando che “la Delegazione Aziendale si è mostrata disponibile ad una riflessione e valutazione delle ulteriori richieste avanzate dalle Segreterie Nazionali ed ha accettato di istituire un tavolo di confronto permanente che monitorerà l’evolversi sia dell’emergenza che delle disposizioni governative che verranno emanate al fine di darne concreta applicazione”.

 

Il comunicato unitario delle segreterie nazionali del Settore Riscossione Tributi di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Uilca