Conquiste del lavoro, emergenza Coronavirus, lunedì confronto sindacati e Abi

“Banche: lunedì incontro tra Abi e sindacati”, lo titola Conquiste del lavoro evidenziando che le organizzazioni si confronteranno sulle “misure da assumere in applicazione dell’ultimo decreto varato dal governo, quello che l’11 marzo ha sigillato le porte di negozi (con eccezioni, in primo luogo di farmacie e alimentari), bar e ristoranti. Le banche resteranno aperte, ma la gestione degli uffici, specie di quelli che lavorano a contatto con il pubblico come le filiali, desta preoccupazione tra le sigle di categoria. Che non a caso erano andate in pressing sull’associazione bancaria già nei giorni precedenti, chiedendo di limitare al massimo l’operatività riducendola ai servizi essenziali”.

I sindacati avevano agito nei confronti di Abi, Federcasse, Ania e Agenzia delle Entrate Riscossione inviando una nota unitaria con la quale avevano chiesto di contenere «in modo sistematico lo spostamento dei dipendenti e la loro presenza in servizio con permessi retribuiti ulteriori rispetto a quelli contrattualmente previsti, che siano ridotte le aperture degli sportelli in termini territoriali e di orario, in modo compatibile con lo svolgimento dei servizi essenziali, che siano sospese le attività che non rientrano in tale fattispecie e che tutto il personale sia dotato di mascherine a norma e di ogni altro presidio di prevenzione utile a salvaguardate la sua salute. Stop immediato, inoltre, alle pressioni commerciali. Un punto, quest’ultimo, sul quale i sindacati hanno battuto di frequente negli ultimi giorni, allertati dalle segnalazioni dei colleghi che lamentavano la richiesta da parte di qualche manager troppo zelante di perseguire in ogni caso gli obiettivi commerciali».

Un’assurdità evidente, fa notare l’autore dell’articolo Carlo D’Onofrio, che ha portato i sindacati a dichiarare: «Non siamo più disposti a tollerare alcun episodio di tale natura e valuteremo qualsiasi azione conseguente nei confronti dei casi che ci saranno segnalati». Sulla salute dei lavoratori non possono esserci mezze misure. E nemmeno su quella dei clienti, ovviamente.

“Per i segretari generali Riccardo Colombani, Lando Maria Sileoni, Giuliano Calcagni, Massimo Masi e Emilio Contrasto”  – si legge su Conquiste del lavoro – «l’operatività deve essere garantita solo e soltanto limitandosi a svolgere le funzioni indispensabili al servizio dei cittadini e del Paese».

Viene reputato fondamentale che «vengano adottate soluzioni coerenti, in modo da uniformare lo svolgimento del servizio di attività di banche e assicurazioni, che in questo momento, come indicato dal decreto, non possono considerarsi aziende che operano sul mercato, ma soggetti sociali che svolgono una funzione essenziale al servizio dei cittadini».

 

Su www.firstcisl.it/coronavirus le informazioni sull’emergenza Coronavirus attraverso i comunicati e le circolari del Sindacato