Annamaria Furlan ad Agorà, elenco produzioni da rivedere, ripartiamo da sabato

Rispetto al Dpcm del 22 marzo il Governo rivede la lista delle attività che possono continuare ad operare e i sindacati non ci stanno. Ad esprimere il dissenso sulle variazioni intercorse, rispetto all’accordo raggiunto sabato sera tra Cgil, Cisl, Uil e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Annamaria Furlan. Collegata da Genova, la segretaria generale della Cisl ha espresso la sua contrarietà nella trasmissione di Rai 3 Agorà confrontandosi con il sottosegretario all’ambiente Roberto Morassut.

La conduttrice Serena Bortone ha chiesto di cosa siano preoccupati i sindacati. «La questione è proprio quella degli accordi che si fanno e poi si mantengono e si applicano. Sabato, con il Presidente del Consiglio, il Governo e le parti sociali, avevamo insieme condiviso il fatto che tutto ciò che non era indispensabile nella produzione, era necessario fermarlo. Non farlo comporta che continueremo ad avere le metropolitane e gli autobus pieni».

«La sicurezza – ha ribadito Annamaria Furlan ad Agorà – si crea anche attraverso un contenimento della produzione quando serve, per questo è necessaria una sospensione. Avevamo condiviso, per grandi linee, quelle che erano le attività indispensabili, di supporto a tutto ciò che è attinente alle cure. È evidente che non si può fermare l’industria farmaceutica come non si può fermare la sua catena distributiva. Avevamo definito un canovaccio su cui muoverci».

Annamaria Furlan fa capire che l’accordo raggiunto con il Governo ne era la conseguenza evidenziando la straordinarietà delle decisioni condivise. «Faccio la sindacalista da 40 anni e vi assicuro che non ho mai chiesto di chiudere un’impresa anzi ho fatto accordi perché le imprese siano aperte ma qua si tratta di scegliere innanzitutto la vita dei cittadini. Nel corso del confronto di sabato avevamo identificato tutto quello che è e rimane indispensabile. Nella mattinata e nel pomeriggio di ieri si sono invece aggiunte tutta una serie di produzioni che di indispensabile non hanno niente. Tutto importante, beninteso, ma se alcune produzioni si fermano per una, due settimane, non succede nulla per il Paese».

La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha chiuso il suo intervento ad Agorà auspicando di tornare «alla serietà di sabato sera togliendo dall’elenco tutto quello che non è indispensabile. Il decreto lo consente, se no avremo in giro uno virus che flagella il paese allungando i tempi della soluzione della crisi sanitaria. È necessario ripartire da dove ci siamo lasciati sabato sera».