Conquiste del Lavoro, salvataggio PopBari, First Cisl, buona notizia per il Sud

“Popolare di Bari. Prende quota il salvataggio” lo titola Conquiste del Lavoro che pubblica un articolato servizio firmato da Carlo D’Onofrio.  “E adesso – scrive il giornalista –  gli occhi sono tutti puntati sul Senato. A Palazzo Madama, che dovrà licenziare il testo entro il 14 febbraio, novità di rilievo non dovrebbero essercene. L’impianto del decreto non verrà quindi stravolto. Sarà il Mediocredito Centrale a venire in soccorso alla Popolare di Bari. Per farlo Invitalia, l’agenzia per l’attrazione degli investimenti controllata dal Mef che a sua volta controlla Mcc, riceverà un contributo in conto capitale fino a 900 milioni, risorse con le quali potrà rafforzare la struttura patrimoniale di quest’ultimo. In questo modo si completa l’architettura dell’intervento pubblico, che va ad affiancare l’impegno del sistema bancario attraverso il Fitd, il Fondo interbancario di tutela dei depositi, sceso in campo con 700 milioni, di cui 310 già stanziati per tamponare la voragine che si è aperta nei conti della Popolare di Bari”.

“L’obiettivo del governo – si legge ancora sul quotidiano romano – è andare oltre l’intervento emergenziale. Considerate le difficoltà di accesso al credito che incontrano le imprese al Sud, il disegno è quello di fare del Mediocredito Centrale il perno di un’azione di rilancio dell’economia meridionale, tra i cui mali figura in primo piano la desertificazione bancaria. Come? Trasformandolo gradualmente in un polo bancario che, attraverso l’acquisizione di quote di capitale di altre banche o di società finanziare, possa costituire un sostegno concreto per le imprese del territorio. È un processo a cui i sindacati guardano con interesse”.

Conquiste del Lavoro riporta il punto di vista del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani, per il quale «la creazione di una banca di investimento per il Mezzogiorno è senza dubbio una notizia positiva, non solo per i lavoratori dell’istituto pugliese ma per tutto il Sud».

La fase fondamentale dell’azione di salvataggio è connessa al piano industriale che prenderà forma definitiva dopo le risultanze della due diligence, come scrive Carlo D’Onofrio, “ancora in corso. L’impressione, però, è che i commissari stentino ad entrare in partita. Per questo – fa notare il giornalista – Colombani chiede che «escano dall’immobilismo e coinvolgano i sindacati nel rilancio. Il prossimo piano industriale, è bene chiarirlo fin d’ora, non potrà essere incentrato sul taglio dei costi, ma dovrà prevedere investimenti significativi sul capitale umano, a cominciare dalla riqualificazione professionale dei lavoratori».