“C’è la firma sul contratto dei bancari, in busta 190 euro. Soddisfatti i sindacati. Stretta alle pressioni commerciali”: il titolo di Avvenire sintetizza alcuni qualificanti aspetti dell’intesa raggiunta tra Abi e sindacati che avrà durata fino al 31 dicembre 2022.
“Tra i punti principali: stretta alle pressioni commerciali, eliminato il salario d’ingresso, favorita la conciliazione vita-lavoro, l’inclusione e le pari opportunità. Nasce la Banca del tempo per le donazioni di ferie, ore e permessi fra colleghi. Viene introdotto – si legge ancora su Avvenire – il diritto alla disconnessione per assicurare maggior rispetto alla vita privata. Creata una cabina di regia per le nuove tecnologie. L’intesa è stata raggiunta ieri dopo un anno di negoziato: il vecchio contratto era scaduto a dicembre del 2018. Il rinnovo interessa le lavoratrici e i lavoratori delle banche aderenti ad Abi (altri 37mila bancari sono dipendenti delle Bcc, che hanno un altro contratto). L’accordo, nei prossimi mesi, sarà sottoposto al vaglio delle assemblee dei lavoratori”.
L’intesa viene commentata dal segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani che la definisce «un grande risultato per la categoria, che premia l’impegno del sindacato e mette al centro il valore della persona. L’aumento di 190 euro al livello medio, superiore all’inflazione attesa, riconosce la produttività e i sacrifici fatti dai lavoratori in questi anni. La Costituzione sancisce il diritto a una retribuzione adeguata alla quantità e alla qualità del lavoro: possiamo dire veramente missione compiuta. Si tratta di un’inversione di tendenza significativa rispetto alla stagione di moderazione salariale che abbiamo alle spalle. Dal rinnovo del contratto dei bancari – conclude Riccardo Colombani – può venire la spinta anche agli altri settori. Solo così si rimette in moto la crescita e si dà una prospettiva di sviluppo al Paese».