Ansa, studio First Cisl, digitale non riduce sportelli e dipendenti

Al Consiglio generale di First Cisl, in svolgimento all’Hotel Colombo di Roma, il segretario generale Riccardo Colombani ha lanciato il tema dell’impatto del digitale nel mondo bancario. L’ufficio studi di First Cisl ha elaborato una puntuale ricerca ripresa dall’Ansa con un lancio dal titolo “Banche: First Cisl, problema non è digitale ma taglio costi”.

“Non è il digitale – si legge sull’agenzia nazionale di stampa – la causa della riduzione di sportelli e dipendenti. Non esiste infatti una correlazione diretta tra la contrazione delle reti commerciali, che comporta in alcuni casi l’abbandono di interi comuni, e l’utilizzo via via crescente dell’internet banking. E questo perché la bussola delle banche italiane non è l’innovazione finalizzata all’innalzamento della qualità dei servizi, ma solo la riduzione dei costi”. Secondo l’Ansa lo studio di First Cisl evidenzia altresì che “i fruitori del digital baking sono pochi giovani con un livello di istruzione medio-alto, prevalentemente concentrati nella aree urbane”.

«La malattia – dice il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani – è il taglio dei costi. A furia di tagliare, cala l’occupazione e dimunuiscono gli sportelli, i territori si impoveriscono ma si impoveriscono anche le banche, che vedono scendere la redditività. Una spirale perversa che va fermata perché rischia di travolgere il settore».

“La ricerca – riporta ancora l’Ansa, citando la ricerca di First Cisl – in Italia solo il 34% della popolazione utilizza internet per i servizi bancari, uno dei livelli più bassi in Europa (la Norvegia, prima della classe, viaggia sopra il 90%). La percentuale cala vistosamente tra i 55 e i 74 anni (22%) per poi precipitare tra gli ultrasettantacinquenni (3%). Non è così nei paesi più avanzati, dove si registra una sostanziale omogeneità tra le classi di età. Considerato che l’indice di vecchiaia dell’Italia è il più alto d’Europa e che il livello di istruzione degli italiani tra i 25 e i 64 anni (ISTAT) è basso, è improbabile che in futuro si assista ad un balzo dell’utilizzo tecnologie digitali”.

Lo studio di First Cisl stabilisce un confronto con i vicini europei che aiuta a comprendere meglio il fenomeno: “Negli ultimi dieci anni in Francia gli sportelli sono diminuiti appena del 7%, in Italia del 24%. Eppure la Francia si trova nella fascia alta di utilizzo dell’internet banking (63%). I paesi al top per digitalizzazione, pur avendo in alcuni casi tagliato la rete fisica, non hanno riscontrato cali proporzionali dell’occupazione, mentre hanno registrato una crescita significativa del numero dei dipendenti per sportello, che in Italia è stata invece modesta”.

«Bisogna cambiare strada investendo sulla qualità dei servizi», ribadisce Riccardo Colombani all’Ansa. «Sul fronte degli impieghi, va data maggiore attenzione alle Pmi. Il rapporto diretto che si instaura tra il bancario e l’imprenditore garantisce maggiore sicurezza al credito e assicura ricavi più alti rispetto alle grandi imprese. Su quello della raccolta, vanno lasciati liberi i lavoratori delle banche di vendere tutti i prodotti disponibili sul mercato finanziario. Il futuro è nella consulenza finanziaria su base indipendente».