Premio Bcc, First Cisl, parte datoriale ha riconosciuto impegno dipendenti

Il Credito cooperativo in Friuli registra l’accordo tra Bcc e sindacati sul premio di risultato. Danno risalto all’intesa i quotidiani Il Messaggero Veneto e Il Piccolo. Questi i rispettivi titoli degli articolati servizi: “Firmato l’accordo delle Bcc sul premio di risultato”, “Bcc e sindacati, c’è l’accordo sul premio per i dipendenti”.

“Si parla di premio, e quindi di salario aggiuntivo. Ma non si può non rilevare come, nell’universo del credito cooperativo regionale, le performance, a cui sono legati i conteggi per la definizione degli importi spettanti, siano molto diverse. E altrettanto diversi – si legge sul Piccolo – sono gli importi che i dipendenti dei 10 istituti andranno a ricevere. Si passa infatti dagli oltre 1.600 euro annui di un livello 4D della Federazione, al massimo dei 4.400 euro, a pari livello, di CrediFriuli, al minimo dei 666 euro, sempre per lo stesso livello, di Carso Zkb. Se consideriamo un terzo livello A, le somme variano da un minimo di 344 ad un massimo di 2.286 euro annui. Per due istituti, che sono quelli nati da aggregazioni portate a termine nel 2018, si somma un ulteriore benefit. E una somma una tantum di 250 euro, sotto forma esclusiva di buono spesa del valore di 250 euro, di cui 120 euro andranno spesi entro la fine di quest’anno, e 130 nel corso del 2020”.

“È una forma di riconoscimento delle difficoltà – scrive Elena Del Giudice sul Messaggero Veneto – patite dal personale in relazione ai processi di fusione, che i sindacati hanno provato ad estendere a tutte le Bcc; proposta però non accolta dai relativi Cda. Il benefit aggiuntivo andrà, quindi, solo ai dipendenti di PrimaCassa e BancaTer. Ciò di cui invece possono beneficiare tutti i dipendenti del credito cooperativo regionale, è la maggiorazione del 20% del premio per tutti coloro che sceglieranno l’opzione welfare (da esercitare entro il 15 dicembre 2019)”.

Sull’intesa raggiunta, il segretario regionale First Cisl Fvg Roberto De Marchi è intervenuto sui due quotidiani: «I vari momenti di trattativa, iniziati lo scorso settembre ci hanno visti impegnati nel far riconoscere alla parte datoriale il costante impegno che tutti i colleghi dimostrano nella loro attività quotidiana e hanno dimostrato lo scorso anno durante il processo di fusione. Al puro calcolo matematico – ha concluso De Marchi – che ha dato origine alla quota base, si è raggiunto un risultato che ci permetterà di beneficiare di un discreto aumento dell’importo erogato sottoforma di welfare».