Corre on line e sulle testate estere lo studio First Cisl su trimestrali banche

Da Start Magazine a Money.it, da KongNews.it a Finanza.com, da Wall Street Italia a Finanza Report sono solo alcuni dei portali e delle testate on line italiane che hanno rilanciato l’analisi di First Cisl sulle trimestrali dei cinque più grandi gruppi bancari del Paese. Lo studio corre online anche sulle testate estere: News1, Ekonomika SME, Teraz.sk e Wiener Zeitung riportano infatti il confronto dei dati di Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banca Monte dei Paschi di Siena, Ubi Banca e Banco Bpm ad opera dell’ufficio studi First Cisl.

Se i titoli dei vari portali sono accomunati dall’evidenza della crescita degli utili dei succitati gruppi bancari, l’altra faccia della medaglia è il calo degli occupati: “Le banche italiane festeggiano gli utili, ma non è tutto oro quello che luccica. Il rovescio della medaglia è drammatico” scrive Cristiana Gagliarducci su Money.it; “Non finisce l’emergenza taglio dipendenti” riporta Titta Ferraro su Finanza.com; Continua “il sacrificio di dipendenti bancari” si legge su Finanza Report mentre KongNews.it apre con “Colombani (First Cisl): «Basta tagli, vanno rilanciati occupazione e salari»”.

Su Start Magazine Manola Piras indica che “gli utili netti nel periodo preso in esame superano gli 8,7 miliardi” (+ 38,5% rispetto all’anno precedente), su cui “incide fortemente la riduzione delle svalutazioni dei crediti (-10,1%) che arrivano a -4,5 miliardi” e un “forte incremento della produttività del lavoro” (con un “risultato netto di gestione per dipendente” che “sale del 6,8%” e un “forte aumento del prodotto bancario pro capite, che aumenta del 5,2%”).

“Tra gennaio e settembre 2019 – sottolinea la giornalista – “i bancari sono diminuiti del 2,2% (attualmente sono 247.533) e rispetto allo stesso periodo del 2018 del 3,6%. Sempre a livello tendenziale gli sportelli calano del 6,6% e arrivano a quota 14.294”. Anche “i costi del personale in rapporto ai proventi operativi, nei primi nove mesi del 2019 arrivano al 34,2% dal 34,4% dell’anno prima mentre il margine primario in rapporto ai costi del personale scende al 254,3% dal 256,9%. Infine, le commissioni nette in rapporto ai costi del personale passano al 115,8% dal 115,4%. In totale i costi operativi dei cinque maggiori istituti di credito italiani flettono del 3,1%: tra questi i costi del personale fanno segnare un -2,7%”.

“Le banche festeggiano, ma festeggiano solo loro. Il calo degli occupati e degli sportelli è drammatico, una vera e propria emorragia” commenta su Start Magazine il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, secondo cui i dati delle ultime trimestrali “dimostrano inequivocabilmente che l’emergenza è finita ma anche che il limone ormai è spremuto”. Il leader dei bancari della Cisl ribadisce: “È ora di dire con chiarezza ai banchieri che l’epoca dei tagli è finita” altrimenti non “si può sperare di veder crescere i ricavi. La strada giusta è quella di rilanciare occupazione e salari, come chiediamo nella piattaforma di rinnovo del contratto nazionale. I 135 euro di aumento offerti dall’Abi – aggiunge – non sono assolutamente sufficienti”. Colombani incalza: “Vogliamo iniziare a confrontarci con le banche su strategie di investimento e di sviluppo, non solo sulle ricadute del taglio dei costi e del ridimensionamento. La fine dell’emergenza dei crediti deteriorati deve portare ad investimenti in grado di generare nuovi ricavi, con una rinnovata attenzione alla sostenibilità e alla funzione sociale dell’attività bancaria”.