Cessione Ubis, First Cisl, contratto mantenuto, intesa Ubi tutela lavoratori

Rimane vivo il tema delle cessioni dei rami d’azienda. Ad occuparsi di un accordo che va a tutelare i lavoratori sono L’Eco di Bergamo e Bresciaoggi che hanno seguito l’evolversi della trattativa in Ubi.

“Cessione di rami d’azienda Ubiss. L’intesa c’è, contratto mantenuto” è il titolo del quotidiano bergamasco; non ne discosta quello di Bresciaoggi che titola: “L’intesa Ubi, accordo con il sindacato su esternalizzati e distaccati”.

L’attacco dell’articolo de L’Eco di Bergamo sintetizza i termini dell’intesa siglata: “Mantenimento del contratto del credito e dell’integrativo per 5 anni, al termine dei quali sarà applicata quella delle due società cessionarie. A questo si aggiunge la tutela del posto di lavoro per i prossimi 15 anni. Questo, in sintesi, il contenuto dell’intesa sindacale raggiunta ieri in tarda serata sul trasferimento di rami d’azienda di Ubi Sistemi e Servizi (Ubiss) al colosso internazionale Accenture Services Technology srl cui va la maggior parte dei servizi, quali quelli di cassa centrale o corporate banking interbancario e alla BCube Spa, relativamente ai servizi di archivio, casellario e cancellazione delle ipoteche. Un’intesa che riguarda, complessivamente circa 200 dipendenti di Ubi Banca (85 quelli in distacco) divisi su otto piazze tra cui Bergamo dove sono coinvolti 40 lavoratori. Le altre città interessate sono Bari, Cuneo, Chieti, Pesaro, Jesi e Milano”.

“L’operazione, che rientra nei piani di razionalizzazione del gruppo bancario, ha incontrato l’opposizione dei sindacati di categoria – evidenzia il quotidiano orobico – come prova la lunga trattativa, durata oltre 4 mesi, che ha preceduto la firma”.

Giuseppe Cassella, coordinatore nazionale First Cisl nel gruppo Ubi, interviene sui due quotidiani per spiegare come l’accordo tuteli «i diritti dei colleghi che, malgrado la cessione dei rami d’azienda, non escono dal perimetro dell’area contrattuale bancaria». Giuseppe Cassella continua su L’Eco di Bergamo ribadendo «la nostra assoluta contrarietà all’esternalizzazione delle lavorazioni perchè non può essere il modus operandi delle aziende per ridurre i costi senza una strategia che consenta, al contrario, di aumentare i ricavi». E su Bresciaoggi Cassella conclude esprimendo soddisfazione «per l’accordo che tutela i lavoratori».